Inizia tutto il 23 Luglio del 2014, quando la Procura di Napoli chiede l’arresto per Luigi Cesaro, deputato di Forza Italia e fedelissimo di Berlusconi. L’accusa risale ad eventi del 2004, anno in cui lo stesso Cesaro avrebbe dato prova di rapporti con il clan dei Casalesi. Berlusconi avrebbe dovuto tirarlo fuori dai guai, presumibilmente, ma l’ex presidente della provincia di Napoli, per sua sfortuna, non trova un appoggio determinante nel Cavaliere e decide di ‘’rifugiarsi’’ da Denis Verdini. Nel riesame viene bocciata la richiesta di arresto ma con Verdini è già scoccata la scintilla. Con quest’ultimo stringe un patto che, ad oggi, Marzo 2015, si concretizza in una vera e propria alleanza a scapito, manco a dirlo, dell’ex premier.
“Giggino ‘a purpett”, appellativo con cui ormai viene sovente chiamato Cesaro, non è nuovo a questi tradimenti in stile Bruto. Nel 2012, infatti non ha pensato due volte a girare le spalle a “Nick ‘o ‘Mericano”, al secolo Nicola Cosentino, per il quale la Lega si era espressa con un bel sì a procedere al suo mandato d’arresto. Con Cosentino, all’epoca coordinatore regionale del PDL, fuori gioco, inevitabilmente ottenne il controllo assoluto del partito in Campania.
Fino a pochi giorni fa Luigi e Armando Cesaro, figlio di Luigi, sembravano i più fedeli di quel ‘’cerchio magico’’ creatosi intorno alla figura della compagna di Silvio, Francesca Pascale. Un cerchio ‘’ambitissimo, potentissimo, ristretto’’ come lo definì Tommaso Ciriaco nel 2013. Molto amico della Pascale, Armando Cesaro, che punta alle 50mila preferenze in ottica Regionali, proprio grazie a questo ‘’circolo degli Scipioni’’ post-moderno è riuscito a far salire come coordinatore regionale della Campania Domenico De Siano.
Ora il futuro di Armando è molto incerto, mentre Luigi sa benissimo ciò che lo attende. Intanto continua a smentire qualsiasi forma di tradimento nei confronti di Berlusconi, ma le carte che testimoniano la firma con i Verdiniani ci sono e sono incontestabili. Con Cesaro al fianco di Verdini, Matteo Renzi, che molto fa affidamento sull’entourage dei Verdiniani, ha ora un gran punto di riferimento al sud.
Neanche il tempo di festeggiare per la sentenza della Cassazione a favore della sua assoluzione, che il leader di Forza Italia si trova a dover fronteggiare ulteriori problemi in ottica elezioni.
‘’Tu quoque, Giggino…’’
fonti: dagospia.com
Vincenzo Marotta