Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi a Francoforte ha spiegato come la crescita dell’Eurozona abbia invertito la rotta e come il QE contribuirà a far risalire l’inflazione verso l’obiettivo della BCE, vicino ma sotto al 2%. Si tratta della prima uscita pubblica di Draghi dopo l’annuncio del maxi-piano di acquisto dei bond della settimana scorsa.

In un momento difficile come questo dove l’euro è ad un passo dalla parità col dollaro e i tassi sui titoli di Stato sono a nuovi minimi storici sotto la spinta del quantitative easing della Banca Centrale Europea, il Presidente della BCE afferma che «gli ultimi indicatori positivi mostrano che la frenata della crescita dell’Eurozona ha iniziato a invertire la rotta. Il PIL della zona euro ha segnato una crescita dello 0,3% nell’ultimo trimestre del 2014, un po’ più di quanto ci attendavamo e i dati puntano verso un ulteriore miglioramento della congiuntura all’inizio di quest’anno, la ripresa dovrebbe gradualmente rafforzarsi». I miglioramenti «non possono essere attribuiti solamente all’allentamento monetario» ma sottolinea «che la nostra politica monetaria sta certamente sostenendo la ripresa». La BCE «è in grado di stabilizzare l’inflazione e ce la farà», ribadendo ancora una volta che la politica espansiva lanciata dall’istituto centrale «rientra nel mandato» perché «l’acquisto di titoli da parte della BCE non è niente di nuovo ma una misura che è stata adottata abitualmente dalle banche centrali fin da quando queste istituzioni sono state create”.
Inoltre, aggiunge Draghi, il programma di QE «può proteggere i Paesi dell’Eurozona dal contagio greco».

Da Berlino il presidente del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, si associa al presidente Draghi dicendo che «l’Europa ha voltato pagina e che per la prima volta da molto tempo vediamo delle notizie positive».

Da segnalare anche il rimbalzo dei titoli europei dopo lo stop di martedì.

Fabio Palmiero

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