“Tale padre… tale figlio”, recita un antico proverbio. Roberto e Piero De Luca seguiranno, infatti, i passi del padre Vincenzo, presidente della regione Campania all’interno della politica.
Roberto, il più piccolo dei De Luca ha vinto le amministrative con Vincenzo Napoli, uno dei “fedeli” di Vincenzo Senior. La vittoria di Napoli, non a caso, ha scatenato tantissime critiche. Una vittoria, per molti, che rasentava lo scontato fin dall’inizio. Roberto Saviano: “Come Caligola nominò senatore il proprio cavallo, De Luca fa nominare assessore suo figlio.”
A difenderlo è lo stesso Napoli che ha dichiarato: “Roberto è da tempo capo del Dipartimento economia del Pd salernitano, fa il commercialista. Io non ci vedo proprio nulla di male. Un cognome importante non può essere una condanna. Intendo aprire alle nuove generazioni. Su 8 assessori, solo 3 sono i confermati, gli altri sono alle nuove esperienze o giovani.”
Il primogenito Piero di professione fa l’avvocato e a lui spetta l’incarico di referendario presso la Corte di giustizia europea. Papà De Luca ha già prenotato un posto in lista alle politiche 2018. Una prenotazione che non ha radici sicure dato che Piero De Luca è indagato per bancarotta fraudolenta insieme a Mario Del Mese, della società Ifil, sospettata di aver partecipato alle tangenti in relazione al sistema appalti. Nel frattempo compare nel comitato per il sì al referendum sull’asse Salerno-Napoli-Roma.
Maria Baldares