Arrivati al giro di boa della scherma olimpica, il tesoretto accumulato dagli atleti azzurri risulta essere di 3 medaglie, due argenti e un oro.
Il bilancio, per la scherma Italiana, alla fine delle gare individuali può essere sintetizzato in ”bene, ma non benissimo”. Incontenibile gioia Garozzo, Daniele ovviamente, fiorettista e nuovo campione olimpico, perchè Enrico, professione Spadista, non è riuscito ad andare oltre gli ottavi di finale. Non ha mantenuto la calma e il sangue freddo del fratello che, in finale, ha dominato un ottimo Massialas, numero 1 del ranking mondiale, per 15-11.
Bene Rossella Fiamingo, argento nella spada femminile, quasi oro diciamo, visto l’ottimo assalto in finale contro l’Ungherese Emese Szàsz perso per appena 15 stoccate a 13. Male l’altra Rossella, la Gregorio, impegnata nella sciabola che ha avuto luogo durante il terzo giorno. La Salernitana non ha superato i sedicesimi cedendo all’Ucraina Komashchuk per 15-14 dopo aver quasi dominato l’assalto. Male anche la compagna di squadra Irene Vecchi, anch’essa eliminata ai sedicesimi. Si è fermata ai quarti, invece, l’avventura di Loreta Gulotta, travolta 15-4 dall’altra Ucraina, Charlan.
Malissimo Montano e Occhiuzzi, esponenti della sciabola maschile. Il primo, oro ad Atene nel 2004, è stato eliminato agli ottavi dal Russo Kovalev mentre il secondo, Argento a Londra 2012, ha chiuso la sua avventura individuale addirittura ai sedicesimi palesando un netto passo indietro rispetto alla scorsa competizione.
E ora il fioretto femminile, la specialità della casa. Male la Errigo, eliminata agli ottavi. Compensa la Di Francisca con il suo Argento con dedica all’Europa: importante messaggio politico lanciato dalla schermitrice Italiana che, sventolando la bandiera Europea, ha voluto lanciare un segnale forte di unità che dovesse prendere le mosse proprio dallo sport nella sua forma più pura. Per lei stesso discorso della Fiamingo: un peccato per l’oro perso di un soffio ma ugualmente strepitosa. Una sola nota negativa: l’oro nel fioretto femminile individuale è sempre stato portato in Italia da Sidney 2000, cioè da quando la Vezzali ha aperto la serie di tre ori consecutivi fino a Pechino, chiudendo poi la sua carriera olimpica con il bronzo di Londra.
Ora è il momento delle gare a squadre che, però, vedranno mancare la sciabola maschile e il fioretto femminile, grande perdita visto che le azzurre sono sempre andate a medaglia nelle competizioni olimpiche a squadre nelle ultime 5 edizioni da Barcellona 1992 (ad Atene, come nel caso attuale di Rio, il fioretto femminile venne sorteggiato come disciplina da non disputare nelle competizioni a squadre).
Vincenzo Marotta