Dal 9 ottobre al 30 novembre, la Fondazione Morra Greco ospita uno dei più rinomati e apprezzati fotografi del panorama artistico italiano e internazionale. Rumori telepatici è la primissima personale di Franco Vaccari a Napoli ed è parte integrante del Progetto XXI promosso dalla Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, incentrato sulle tecniche e gli strumenti narrativi dell’ultracontemporaneo.
La mostra si compone di elementi tanto eterogenei quanto armoniosamente articolati tra loro: sono esposti alcuni lavori risalenti alla prima metà degli anni ’70 mai presentati al pubblico, come le strip di Photomatic d’Italia (1973-1974) e il corto I Cani lenti (1971), ed altri che riflettono sulla dialettica opera-ambiente come il faro-installazione che irradia l’adiacente Palazzo Caracciolo d’Avellino.
Lo spazio espositivo si vivifica di una genuina multidisciplinarietà che, stando alle linee direttive di Progetto XXI, conduce al dialogo differenti pratiche performative della contemporaneità. Vaccari è, d’altronde, un artista poliedrico, un laureato in Fisica convertito alla fotografia e alla concettualità dell’arte a cavallo tra gli anni ’60 e ’70.
L’artista modenese è stato tra i primi, infatti, a piegare la pratica fotografica al concetto e all’aleatorietà. Le sue Esposizioni in tempo reale inaugurarono un discorso creativamente democratico, in cui lo spettatore, lasciando una traccia fotografica del proprio passaggio (come nel caso della Biennale di Venezia 1972), attestava la propria presenza in termini partecipativi e riduceva l’autore a semplice garante di struttura in cui è il pubblico a gestire lo show.
Automatismo, negazione dell’oggetto estetico, alea ed anti-autorialità: la ricetta di Franco Vaccari in un’epoca in cui la pratica fotografica e concettuale cominciava a relazionarsi con il grado zero e il principio di schedatura, pur tautologicamente, pur faticosamente (basti ricordare il caso della messa al bando di Shapolsky di Hans Haacke nel 1971 da parte del Guggenheim Museum), ma nella piena prospettiva di dettare le linee guida di quell’arte anti-materiale che avrebbe dominato fino agli anni ’80.
La prima personale di Franco Vaccari a Napoli consente, dunque, al pubblico partenopeo, di aprirsi una finestra tanto su uno dei periodi più intriganti della storia dell’arte, quanto su una sempreverde dialettica di contagio tra i dispositivi del contemporaneo, incarnata in questo caso nell’opera di un autorevole maestro dell’arte contemporanea europea.
Franco Vaccari – Rumori telepatici. In mostra alla Fondazione Morra Greco, Napoli, dal 9 ottobre al 30 novembre 2014.
Cristiano Capuano