Durante la riunione del G20 presieduta a Washington, per l‘eurozona molte sono le vicissitudini che minacciano l’equilibrio di coesione finanziaria tra i vari paesi industrializzati. Forti notizie negative arrivano dalla Germania, colosso economico europeo, il quale esponente della Bundesbank Jens Weidmann ammette che “si sta chiaramente indebolendo”, vista la situazione di funzionalità storica dei Bund tedeschi in calo che toccano anch’essi i minimi storici dello 0,858%.
Al riguardo il presidente dell’eurotower Mario Draghi è drastico, affermando: “L’attuale indebolimento dell’economia potrebbe far slittare la ripresa degli investimenti privati che sono già negativamente influenzati dagli accresciuti rischi geopolitici. Gli ultimi dati disponibili fino a settembre confermano un indebolimento del ritmo di crescita nell’area dell’euro.” Quello che può fare al riguardo la Banca Centrale Europea è “contrastare ulteriormente i rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione” utilizzando “strumenti non convenzionali addizionali nell’ambito del suo mandato”.
In termini di peggioramento non si può esonerare la situazione dell’Italia, come afferma il ministro dell’economia Padoan: “La crescita è addirittura più bassa di quanto ci si aspettasse qualche mese fa. Le ragioni sono diverse e spesso non del tutto chiare. La politica economica deve mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispone e quelle strutturali. C’è una crescita piuttosto contenuta e a volte non c’è nemmeno nei Paesi della zona euro e la ricetta di cui si è discusso è l’impatto delle riforme.”
Sulle riforme egli è propenso a mostrare più strade che possano glorificare gli sforzi dell’Italia in un momento complesso quanto la recessione: “L’Italia ha una ricca agenda di riforme, e il Parlamento le esaminerà una per volta”
Il tutto da annoverare alle riforme quindi, rivela il ministro italiano, lo stesso che dichiara soddisfatto come i nuovi progetti sul lavoro siano da considerare interessanti se relazionati alla leva motrice del cambiamento del bel paese; senza dimenticare, ovviamente, la fatidica ripresa degli investimenti da parte delle funzioni pubbliche e dei consumatori, per la circolazione monetaria completa: “gli investimenti sono andati calando in modo significativo negli ultimi anni. Le leve per stimolare gli investimenti sono vari: agevolare l’accesso al credito, dare più impulso agli investimenti pubblici come quelli in infrastrutture e creare un clima di fiducia”.
Lo stesso ottimismo non è disponibile per quanto riguarda le nuove proposte di governo circa il Trf in busta paga, che per adesso rimangono da valutare in quanto si tratta di “meccanismi molto delicati” da affrontare.
Di rilevante importanza è la soluzione invocata dal Commissario europeo Manuel Barroso riguardo il restringimento delle tasse italiane, di livello decisamente superiore relazionato ai restanti paesi europei: soldi da ridimensionare attraverso l’eliminazione dell’Irap o i contributi sociali a carico delle imprese, e che saranno incentivati grazie a degli eventuali 10 miliardi di euro dell’esecutivo spending review del 2015.
Anche Maurizio Lupi, ministro dei trasporti e delle infrastrutture, avanza la proposta di proroga dell’ecobonus al 65%, dei bonus di ristrutturazione e mobili al 50% e di quelli di deducibilità restanti al 100%, per un totale che ammonterebbe a 2,2 miliardi di euro.
Si cercherà quindi di fare degli investimenti l’asse portante delle nuove finanze, auspicando una legge di stabilità orientata verso la crescita.
Alessandra Mincone