E’ iniziato un altro ritiro a Coverciano in vista dei prossimi impegni della nazionale e, come stabilisce la prassi, le convocazioni del tecnico ex Juventus implicano un’analisi e un bilancio sui nomi chiamati a comporre la rosa azzurra per le amichevoli contro Belgio e Romania.

Allo stadio Re Baldovino di Bruxelles andrà in scena la prima delle due amichevoli, contro i Diavoli Rossi di Wilmots, organizzata, sì, per ricordare le 39 vittime dell’Heysel ma che comunque fa emergere dei particolari non molto incoraggianti sulla nazionale Italiana. Per la prima volta nella storia gli Azzurri incontrano il Belgio da sfavoriti. I ragazzi con la casacca rossa sono riusciti a raggiungere il primo posto del ranking internazionale scavalcando addirittura la Germania, dopo aver messo in pratica i frutti di un progetto di investimento sui giovani iniziati dalla federazione anni e anni fa. Lavoro, sacrificio, costanza e tanta tanta pazienza, riescono a farti diventare una delle nazionali più temute del globo e una delle papabili alla vittoria del torneo continentale che avrà inizio il prossimo Giugno in Francia.

E qui veniamo ai particolari poco incoraggianti. La rosa Belga che scenderà in campo contro gli uomini di Conte vale 322 Milioni di euro (o poco più, considerando la mancanza di un Courtois infortunato che ha un un prezzo di cartellino più costoso di Mignolet di circa 15 milioni), i titolari del tecnico Salentino raggiungono una quotazione di 173 Milioni di euro.

Gli 11 Diavoli rossi hanno una media età di 26,45 anni (26,09 considerando sempre il titolare Courtois al posto di Mignolet), gli Azzurri arrivano a sfiorare una media età di 30 anni (29,81 per l’esattezza). A ”Bruxelles” gli over 30 sono poco considerati, da noi compongono i 7/11 della formazione.

Investire sui giovani in Italia sembra quasi una chimera, qualcosa che tutti sperano accada ma che non verrà mai realizzato. I giovani ci sono, stanno emergendo, si stanno mettendo in mostra piano piano nelle squadre minori, perchè non metterli alla prova in amichevoli dal sapore internazionale ma comunque dalla valenza minima. Non è possibile sperare in un ricambio generazionale di livello se non si inizia a lavorare già da ora. Come si comporteranno coloro che prenderanno il testimone dei vari Buffon, Chiellini, Barzagli, Marchisio se non si inizia a fargli fare le ossa già da ora?

Rugani, Romagnoli, Santon, Zappacosta, Baselli, Benassi, Cataldi, Berardi, Insigne sono ai box e attendono solo di scaldare le gomme per entrare in campo a dare una mano alla causa dell’Italia che sta vivendo un processo involutivo diametralmente opposto ai suoi prossimi avversari. Il problema è molto semplice. La mancanza di meritocrazia nel sistema calcistico Italiano non permette ai giovani più capaci di emergere, e coloro che compongono i settori giovanili inferiori non sono altro che piccoli raccomandati che, magari, a distanza di anni, non faranno più parte del mondo calcistico. Tutto ciò non consente di poter inviare ragazzi giovanissimi a fare esperienza nei settori superiori poiché, semplicemente, non sono all’altezza, e, per effetto di un sistema simile al domino, i talenti più puri vengono trattenuti in Under-21 così che non possano esplodere nella nazionale maggiore perchè altrimenti, come giustamente viene da pensare, gli azzurrini non possono più tenere botta ai pari età delle altre Nazionali.

Calciatori come Hazard, De Bruyne, Lukaku e Benteke (solo per citarne alcuni) sono nel giro dei ”grandi” dalla tenera età di 17 anni e ora il loro valore di mercato si aggira mediamente intorno ai 50 milioni di euro. Nessuno ha avuto il demerito di far bruciare loro le tappe, ma solo il merito di farli diventare tra i più ambiti calciatori d’Europa, e se ci è riuscito il Belgio perchè non può riuscirci l’Italia che può vantare una tradizione sportiva e, nello specifico, calcistica, invidiabile?

…cara FIGC, perchè non prendi esempio?

Fonte immagine in evidenza: google.it

Vincenzo Marotta

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