Un viaggio tra musica, cultura e tradizione, il tutto racchiuso in una cornice dalla profonda suggestione storica: questo è il Jommelli/Cimarosa Festival. Il progetto, che si svilupperà durante l’intero periodo natalizio, ha avuto inizio l’otto novembre 2014 con il primo evento del calendario organizzativo: l’inaugurazione del Sedile di San Luigi e conseguente presentazione della kermesse. L’evento ha avuto luogo nella principale piazza aversana di San Domenico, qui è stato presentato il pregevole restauro compiuto sull’ultimo dei quattro sedili della cittadina casertana, sopravvissuti all’età medioevale e facente parte della serie dei tredici sedili presenti in tutta Italia.
Il restauro è avvenuto grazie alla collaborazione della Regione Campania e ha permesso che tale edificio assumesse il ruolo di ufficio di promozione turistica del comune di Aversa e sito organizzativo del festival. I Sedili o Seggi nobiliari erano delle istituzioni amministrative, appartenenti principalmente al territorio campano e più specificamente al vettore Napoli-Caserta. I rappresentanti di tali istituzioni, detti Eletti, si riunivano tutti all’interno del convento o basilica di San Lorenzo Maggiore a Napoli con il peculiare intento di prendere delle decisioni inerenti al benessere comunitario.
Sette erano i Sedili napoletani: quello di Capuana, di Montagna, Nilo, Forcella, Porto, Portanova e Popolo. Il Sedile aversano di San Luigi è stato concesso nel 1195, da parte dell’imperatore Enrico VI, alle nobili famiglie di cavalieri che abitavano quel territorio come forma di ringraziamento per il sostegno dimostrarto nel combattere il nemico normanno. Attualmente l’intera struttura presenta una recinzione artisitica eseguita nel 1913 dagli allievi dell’istituto Artistico di San Lorenzo di Aversa.
Il progetto Jommelli/ Cimarosa Festival oltre a proporre un suggestivo percorso storico artistico, vuole essere monito celebrativo di due dei più importanti rappresentanti della città di Aversa, Niccolò Jommelli (1714-1774) e Domenico Cimarosa (1749-1801). Eccelsi rappresentanti della musica settecentesca napoletana e nazionale, i due compositori arrivarono a suggestionare addirittura il celeberrimo compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart, che cita gli stessi in un dialogo con il padre.
Interpretazioni e rivisitazioni modernizzate delle classiche opere dei maestri saranno presentate dal Centro di musica antica Fondazione Pietà dè Turchini di Napoli. L’intento, pedissequo, perseguito dagli organizzatori del Festival e dalle istituzioni cittadine aversane è di riuscire a proiettare su di un livello superiore il pregevole patrimonio artistico e storico della città e di accentuarne l’attività turistica.
A tal proposito saranno proposte agli interessati sei visite guidate nei luoghi più importanti della suggestiva cittadina, nonché suggerite le scoperte degli affascinanti edifici come: il Duomo, il Museo Diocesano, la Porta Napoli, inglobata all’interno del complesso della Real Casa Santa dell’Annunziata, e molti altri. Il Duomo è un edificio di origine normanna costruito per volere di Riccardo I e portato a termine dal figlio Giordano I agli inizi dell’anno 1000. Oggi presenta una raccolta artistica al suo interno pregevole con opere come: La Vergine che porge il Gonfalone del Santo Sepolcro di Francesco Solimena, la Adorazione dei Magi del pittore fiammingo Cornelis Smet e due opere di Paolo De Majo, il Martirio di San Sebastiano e L’Andata al calvario.
Ulteriori esemplari di notevolissimo prestigio sono i busti narranti la processione che vide la conversione di San Paolo ed opere di tradizione normanna. Il Museo Diocesano, situato all’interno del Duomo aversano, è il luogo dove sono esposte tutte le opere presenti nella cattedrale. Porta Napoli elemento partecipe del complesso della Real Casa Santa dell’Annunziata è uno degli emblemi della città di Aversa ed anche causa di alcuni epiteti, più o meno coloriti, mossi alcune volte nei confronti dei cittadini aversani.
Tra le tele conservate nella Reale Casa della Santa Annunziata si ricordano la Deposizione di Cristo di Marco Pino da Siena pittore del’500, un’Adorazione dei pastori di Francesco Solimene e l’Annunciazione di Francesco Maglione. Tutto questo iter artisitico-pedagogico è suggellato da una lucente perla che si aggiunge alla collana di eventi proposti, un bellissimo percorso cittadino caratterizzato da scintillanti luminarie natalizie che gareggiano, in quanto a bellezza, con le salernitane luci d’autore che tutti conoscono.
Vincenzo Morrone
Fonte:http://www.jommellicimarosafestival.it/#section-il-festival