Nonostante in Europa, ma più in generale nel mondo, le destre xenofobe, fasciste, avanzano, per Alessandro Di Battista, intervistato da Gianni Minoli su LA7, il fascismo e l’antifascismo sono “come guelfi e ghibellini”, superati dalla storia.
Una frase del genere, in un contesto europeo come il nostro, è avvilente, ma soprattutto ci dà la convinzione forte del fatto che il Movimento 5 Stelle non faccia uno straccio di analisi politica della situazione che viviamo. Nessun documento politico scritto, che analizzi per filo e per segno cause, conseguenze, ideali, prospettive. Niente di tutto ciò. E in questo nulla ideologico della post verità, Alessandro Di Battista dice una scemenza talmente grande che, Minoli, giornalista che ne ha viste tante, avrebbe dovuto chiamare la Neuro.
Se solo pensiamo ai fenomeni di destra che sono nati e che si sono nutriti della crisi economica, polemizzando con gli immigrati e con l’Europa, sarebbe facile intuire come le categorie del fascismo e dell’antifascismo siano concretamente in piedi. Come si possa dire una panzana del genere con Marine Le Pen alle porte della probabile vittoria in Francia non si sa. Come si possa dire una panzana del genere con Alternative fur Deutschland che cresce, insieme a Pegida, non si riesce a comprendere. E che cosa dire della Costituzione Repubblicana che loro stessi hanno difeso nell’ultima campagna referendaria, a colpi di “Costituzione più bella del mondo”, nata dalla resistenza antifascista, con i partigiani che difendevano l’ideale della libertà e della democrazia? Vuol dire che Alessandro Di Battista non rispetta la Costituzione antifascista? Chiunque, in Italia, dovrebbe essere culturalmente antifascista.
Forse Alessandro Di Battista non conosce ciò di cui parla, perché altrimenti dovrebbe sapere che Pertini, che lui dice di stimare, disse, a proposito del fascismo: “vede io son fedele al precetto di Voltaire ed è questo: dico ai miei avversari, io combatto la tua fede che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi sino al prezzo della mia vita, perché tu possa
sempre esprimere liberamente il tuo pensiero. Ecco qual è la mia posizione, cioè io non sono credente ma rispetto la fede dei credenti. Io ad esempio sono socialista, ma rispetto la fede politica degli altri. Me la discuto, posso discutere anzi discuto con loro, viene meglio con loro, ma loro sono padroni di esprimere il loro pensiero, cioè io son democratico in questo senso, veramente.
Alla domanda: “Rispetta anche la fede politica dei fascisti?”, Pertini ebbe a rispondere: “No! Questa la combatto con altro animo! Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica! Sembra assurdo quello che io dico ma è così, il fascismo è l’antitesi delle fedi politiche! Il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche, non si può parlare di vera fede politica parlando del fascismo perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui. Chi non era fascista era oppresso, e quindi non si può parlare di fede politica chi reprime la fede altrui e chi combatte, io combatto ma combatto su un terreno democratico”