Bentornati al nostro appuntamento sull’omaggio al Napoli con il nostro articolo per i suoi 90 anni. Torna 90 anni di calcio a Napoli, quindi, partendo dalla stagione 1936-37.
Il 15 marzo 1936 le Autorità napoletane vollero che Achille Lauro accettasse la nomina di presidente. L’armatore sorrentino, uomo forte e deciso, sembrava la guida giusta per far tornare il Napoli protagonista nel campionato. Il Comandante Achille Lauro guidò per circa un trentennio la società partenopea sempre con passione, ma con risultati altalenanti. Per la sua prima stagione, Lauro si impegnò particolarmente in campagna acquisti: la squadra fu rivoluzionata ma, purtroppo, i risultati furono pessimi. Infatti, la stagione 1936-37 si concluse sfiorando di un niente la retrocessione, avendo la Sampierdarenese, il Novara e l’Alessandria fatto peggio del Napoli.
La politica di rinnovamento continuo che in quegli anni piaceva ai tifosi, poichè si sperava sempre in un rafforzamento della rosa e nella mira ad obiettivi più alti, venne perseguita ancora dal Comandante Lauro anche nella stagione 1937-38 e nella stagione 1938-39, ma solo in quest’ultima si ottennero risultati soddisfacenti con la conquista di un buon quinto posto, il miglior piazzamento del periodo ante-guerra del Presidente Lauro. Tra le curiosità di quella stagione ricordiamo che il Napoli raggiunse la quota di 500 reti all’attivo in serie A e che il suo portiere, Sementini, ebbe la nomea di portiere pararigori, caratteristica poi che nella sua carriera divenne costante e lo portò a quota 32 rigori parati tra campionato, Coppa Italia e amichevoli. Questa sua fama si avviò proprio nel Napoli, dove in un Roma – Napoli del 26 settembre 1937 parò il rigore calciato dal romanista Bernardini. Nel campionato 1939-40, visti i buoni risultati, si inserirono pochi e mirati acquisti, ma la stagione fu davvero disastrosa e si concluse con la retrocessione scampata solo per sette centesimi di punto nel coefficiente reti con il confronto tra le altre squadre a pari merito. Pochi gli episodi del Napoli da ricordare: merita menzione, anche se a sfavore della squadra partenopea, una partita con la Lazio dove, quest’ultima, colpì nove legni, record tuttora imbattuto in una sola partita.
La stagione 1940-41 partì nel periodo in cui Mussolini dichiarò guerra all’Inghilterra ed alla Francia. Iniziarono tempi bui, tra i più brutti dei 90 anni di calcio a Napoli e nonostante i sacrifici della popolazione fu chiesto comunque di portare avanti i campionati di calcio. In quella stessa stagione ci furono le temporanee dimissioni di Achille Lauro dalla presidenza del Napoli per poter seguire la sua flotta in difficoltà. Nella stagione 1941-42 i dirigenti del Napoli, a causa del forte deficit finanziario, furono costretti a vendere i pezzi migliori della squadra. L’unico acquisto degno di nota fu Verrina, calciatore dalle ottime doti tecniche e dall’ottimo controllo palla. Se da un lato divertiva i tifosi nei sui dribbling rapidi, dall’altro spesso capitava di vedere azioni sfumate a causa della sua testardaggine. Purtroppo, però, il ridimensionamento attuato a causa dei problemi economici portò il Napoli alla sua prima retrocessione in Serie B.
Stagione 1942-43. Gli effetti della guerra iniziavano a farsi sentire: Napoli fu bersaglio di continui bombardamenti, la gente si allontanava dagli stadi ormai potenziali obiettivi e nonostante la distruzione, le difficoltà e la fame il primo campionato in Serie B del Napoli fu portato a termine. Dopo la breve interruzione dei campionati che avvenne, forse, solo per poco più di un anno (la seconda nei 90 anni di calcio a Napoli) nella stagione 1945-46, si giocarono campionati misti Serie A-B a due gironi. Nel girone centro-meridionale il Napoli si classificò primo davanti alle principali favorite Fiorentina e Roma. La stagione 1946-47 partì con il grandissimo entusiasmo dei tifosi nato dallo splendido campionato “misto” disputato dal Napoli. Il Napoli si piazzò ad un insperato ottavo posto in un campionato dominato e vinto dal Torino. Contro il Torino il Napoli diede vita ad una splendida prestazione che portò ad un pareggio per 2-2 nel suo stadio casalingo che, all’epoca, era sulle lontane e alte colline del Vomero.
Per ora è tutto. Ci vedremo la prossima settimana con il nostro 90 anni di calcio a Napoli, in cui parleremo del decennio ‘47-’57.
Salvatore Annona