Ridurre le barriere dell'estraniazione sociale per avere un ruolo in società
Grafica a cura di Tony Baldini

Essere parte della società odierna è uno dei tasselli fondamentali nella vita di ogni individuo: avere un ruolo specifico che contribuisce al miglioramento e all’occupazione è uno dei nostri bisogni primari che ci porta alla soddisfazione e al compiacimento personale. Non tutti sono in grado di prendere parte alla società che continuamente pone barriere e valichi da superare e oltrepassare: tra questi c’è senza ombra di dubbio la barriera dell’estraniazione sociale.

Le barriere che molto spesso la società impone tendono sempre di più ad evitare una visione collettiva e ad alimentare l’ego del singolo soggetto: molto spesso viene meno il confronto ed emergono limiti, sofferenze e malumori che prevalgono nell’unicità dell’essere umano.

Avere un ruolo nella società è una sfida continua che l’essere umano si pone quotidianamente e che tenta di vincere. In realtà non è sempre facile vincere questa sfida e non tutti reagiscono allo stesso modo. Qualcuno ha un vero e proprio timore nell’affrontare i problemi e le insicurezze; altri invece decidono di lasciare il segno, di abbattere ogni tipo di barriere e di riscattarsi socialmente. In che modo è possibile riscattarsi e combattere il problema dell’estraniazione sociale? Decidendo di combattere contro le avversità adottando le giuste strategie e le giuste soluzioni.

La propensione all’attivazione da parte del soggetto sarà importante non solo perché si sceglie di far valere la propria personalità e il proprio pensiero, ma soprattutto perché lo sconforto si tramuta in volontà di intraprendere un nuovo percorso e la solitudine si trasforma in relazione sociale che comporta di conseguenza uno scambio di idee, un confronto, un dibattito costruttivo. Il segreto è quello di escogitare la strategia perfetta che consenta all’individuo di scavalcare le barriere e avere un ruolo in società.

Affinché il soggetto si attivi in società, sarà opportunamente necessario imparare a confrontarsi con una varietà di persone: in questo modo sarà semplice avere contatto con gente, ricevere stimoli e input da cui ripartire. Si tratta di un lavoro che parte da un singolo soggetto e che poi diventa di squadra, con la propensione a migliorare, a interagire e a ricevere. Bisognerebbe abbattere insieme le barriere che conducono all’estraniazione sociale che possono essere realmente paragonate a delle mura di cinta; però è opportuno ricordare che ogni problematica non la si può subire passivamente senza opporsi, ma bisogna affrontarla con tenacia, ardore e carattere. Non è arginando le barriere che queste si abbattono, ma bisogna prendere consapevolezza e riuscire a fare forza su se stessi.

Eugenio Fiorentino

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