Che i soldi non fanno la felicità sia un concetto estraneo alla proprietà del Paris Saint-Germain è una cosa abbastanza plausibile; che invece il denaro non fa la Champions League è un’idea che sta pian piano intimorendo i pensieri degli sceicchi.
Il gol di De Bruyne ad un quarto d’ora dalla fine ha infranto ancora una volta ai quarti di finale i sogni del PSG di conquistare il più ambito trofeo continentale. In precedenza, il Chelsea e il Barcellona (due volte) hanno fermato il cammino dei parigini. Questa volta, invece, sono stati i ‘cugini’ del Manchester City che, in quello che è stato rinominato il ‘derby degli sceicchi’, hanno eliminato i campioni di Francia.
“Riportare il PSG ai vertici del campionato francese e delle competizioni europee nell’arco di cinque anni”. Furono queste le parole di Nasser Al-Khelaifi al momento dell’insediamento a capo della società francese dopo l’acquisto del 70% delle azioni del club parigino nell’estate del 2011 da parte del fondo sovrano Qatar Investment Authority di cui è presidente. Un programma che avrebbe previsto nel giro di cinque anni la conquista di titoli francesi e almeno, nella peggiore delle ipotesi, di un trofeo internazionale. Trofei nazionali ce ne sono stati eccome: quattro campionati vinti, una coppa di Francia, due coppe di Lega, e tre Supercoppe. Inoltre il Paris Saint-Germain è ancora una volta in finale delle due coppe nazionali. Quello che manca del programma quinquennale di Al-Khelaifi è solo la coppa europea, la Champions League.
Ingenti investimenti effettuati nel mercato estivo non sono bastati nemmeno quest’anno. Infatti sono arrivati sotto la Torre Eiffel calciatori del calibro di Angel Di Maria (acquistato dal Manchester United per 63 milioni di euro), di Kurzawa (dal Monaco), Aurier (Tolosa), Trapp (Eintracht Francoforte) e di Stambouli (Tottenham), per una spesa complessiva di circa 116 milioni. È la quarta volta su cinque che il PSG spende più di cento milioni nel mercato trasferimenti in una stagione da quando è presieduta dal fondo qatariota. Secondo il portale tedesco transfermarkt sono in totale 559 i milioni spesi da Al-Khelaifi e soci che hanno visto l’approdo nella capitale francese dei migliori calciatori d’Europa. Da Pastore e Menez nella prima stagione, al giovane Verratti e al duo milanista Thiago Silva-Ibrahimovic nella seconda, passando per Cavani, David Luiz e il già citato Di Maria. Bisogna dire che di questi 559 milioni soltanto una piccolissima parte sono stati ammortizzati dal mercato in uscita; infatti se da una parte la società francese non ha mai badato a spese nell’acquistare, ha lasciato un po’ a desiderare sul fronte cessioni, dato che sono stati ricavati solo 66 milioni, praticamente nemmeno 1/9 della cifra spesa. Dati, questi, che aprono un dibattito sull’applicazione del famigerato Fair Play Finanziaro, introdotto dalla UEFA sotto la gestione Platini, che non permetterebbe al PSG di poter spendere cifre così grosse se non con il pareggio di bilancio. Quest’ultimo viene ottenuto ogni anno grazie al contributo del Qatar Tourism Authority e di altri tanti sponsor (considerati comunque parte integrante della società parigina) che riempiono a suon di euro la voce ‘altri ricavi’.
FUTURO – La cocente eliminazione dalla Champions League apre a nuovi scenari sul fronte tecnico e del mercato. Sulla questione allenatore l’esperienza di Laurent Blanc molto probabilmente si chiuderà a fine stagione, indipendentemente dal risultato delle coppe nazionali. Non sono bastati, dunque, due campionati vinti dall’ex tecnico della nazionale francese per continuare l’avventura a Parigi. Sfumati Guardiola e Conte, accordatosi rispettivamente con Manchester City e Chelsea, il candidato numero uno resta Diego Simeone, attuale allenatore dell’Atletico Madrid. Per quanto riguarda, invece, il fronte mercato molto dipende dalla stella indiscussa della formazione transalpina, Zlatan Ibrahimovic, che non ha ancora deciso se rinnovare o meno con la società parigina. I suoi finora 39 gol in stagione fanno gola ai più importanti club europei. Contratti faraonici sono stati proposti anche dagli USA e dalla Cina, così come ha confessato il suo agente Mino Raiola. Nel caso si dovessero concretizzare gli addii del campione svedese e di Cavani (corteggiato dalla Juventus) si assisterebbe all’assalto del Paris Saint-Germain ai nomi già presenti sul taccuino della dirigenza. Gonzalo Higuain e Paul Pogba sono solo alcuni dei calciatori segnati sulla lista dei desideri dal club francese, mentre i sogni restano senza dubbio il fuoriclasse del Real Madrid, Cristiano Ronaldo, e il funambolo del Barcellona Neymar.
Ivan D’Ercole