”Resistere per esistere. Esistere per Resistere.” Questo il punto di partenza per tutti coloro che, dinanzi alle disuguaglianze, alle guerre, alle emigrazioni di massa che spesso hanno un tragico epilogo decidono di reagire e di fare del cambiamento il principale scopo della propria vita.
Quello in cui viviamo non è l’unico mondo possibile, come la società vuole farci credere. A tal proposito alcuni ragazzi dell’associazione Link-Filosofia hanno organizzato un evento, svoltosi nel pomeriggio dell’11 aprile, dal titolo ”Un altro mondo è possibile. Scegliere di R-esistere”.
La nostra società ormai è basata sulla logica del profitto e sulla competizione come conseguenza della prima. Esse hanno sovrastato qualsiasi altro valore e la vita stessa. Fondamentale nel dibattito tenutosi sul tema è stata la testimonianza di persone che, attraverso il loro operato, portano un vero e proprio esempio di lotta per il cambiamento.
Tra i tanti, Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna (SA), il quale ha proposto una gestione completamente rivoluzionaria del Comune, in particolare della tassazione ai cittadini, sostenendo che tasse sui beni e sulle grandi ricchezze siano più giuste e tollerabili rispetto a quelle sulla salute o sull’istruzione che vanno a gravare sui più poveri.
Egli ha, inoltre, raccontato la sua esperienza in Turchia dove le Autorità del Governo presieduto dal presidente Erdogan gli hanno impedito di attraversare la zona a confine con il Kurdistan, regione che egli avrebbe voluto raggiungere. I curdi, rivendicando il loro diritto ad avere uno stato, sono l’emblema stesso della Lotta e della Resistenza volte alla costruzione di una società alternativa.
Altro intervento importante è stato quello di Giuseppe Micciarelli, dottorando, il quale ha posto delle ampie questioni, soffermandosi sulla politica, ponendola non come mezzo di miglioramento, ma come limite, ostacolo.
Eleonora Forenza, Europarlamentare, ha posto l’accento sul Movimento femminista spagnolo, Nì una menos che dallo scorso novembre si è diffuso anche in Italia, sottolineando come le esperienze politiche che si formano dal basso siano l’esempio che qualcosa di concreto per la nostra società può e deve essere fatto.
In conclusione, i punti essenziali della discussione sono stati la costruzione di alternative per combattere il sistema neoliberista, basato sullo sfruttamento, sulla logica del profitto, per costruire dei modelli di società basate sulla collaborazione e la cooperazione e non più sulla competizione, nella speranza di fondare una nuova società aperta, solidale e basata sull’ecologia.
Nell’introdurre l’evento, lo studente di filosofia Pietro Marino, ha mosso una forte critica alla gestione del sistema attuale affermando che rimescolando semplicemente e di continuo le carte si torna sempre alla medesima situazione a discapito delle fasce più deboli della popolazione.
La ribellione deve perciò partire dal basso e dalle città perché solo da esse possono nascere delle concrete spinte rivoluzionarie.
Maria Iemmino Pellegrino