“Le domeniche d’agosto, quanta neve che cadrá…” canta in una famosa canzone Gigi D’Alessio, a indicare qualcosa d’incredibile. E noi potremmo anche aggiungerci “quante partite di calcio si vedrà”, grazie alla VIVA World Cup, che si disputa nei mesi estivi ed ospita nazioni non riconosciute dalla FIFA e desiderose di legittimazione internazionale.
La formula del torneo ricorda un po’ quella dei campionati arcaici del ’29 e del ’30, ovvero tanti mini-tornei di qualificazione iniziale locali, per poi trasformarsi nella fase finale in un tabellone ad ispirazione tennistica a sede unica. Ciò è dovuto da cause logistiche, evitando rinunce di partecipazione al torneo anche grazie alla forte sponsorizzazione della Coca-Cola, infatti lo sponsor da nome al torneo. Quest’ultimo si svolge in un programma serratissimo, dato che le squadre partecipanti sono otto, divise in due gironi da quattro, e lo svolgimento del torneo avviene solo con gare di sola andata, nell’arco di quattro giorni. Dopodiché tramite i piazzamenti verranno determinate semifinale e conseguente finale, per chi è andato bene, ed in più si regala anche un mini torneo di consolazione per chi non ha eccelso. Tutto ciò viene fatto affinché si dimostri che il calcio non abbia davvero né confini e né ostacoli. A conferma di ciò si ipotizzano anche probabili partecipazioni alla Champions League sperando che il calcio possa unire!
Fattore importante del torneo è la coesione creatasi tra queste federazioni sconosciute, perché in pochi sanno che il calcio sotto forma di club è praticato anche in paesi come Tibet e Groenlandia, speranzose che il diffondersi di tale competizione possa comportare un loro approdo nella FIFA, che al momento non riconosce tali paesi. Curiosità: la federazione con più titoli VIVA è quella della Padania, che vanta tre vittorie su tre partecipazioni. La federazione delle Due Sicilie, invece, conquistò un quarto posto nella sua prima e finora unica partecipazione nel 2010, venendo battuta in semifinale proprio dalla Padania e perdendo la finale terzo-quarto posto.
Eugenio Fiorentino