Investire significa incrementare il proprio guadagno, studiare una strategia che sia in grado di far sì che esso prosperi e non scompaia nel nulla.
In finanza non esiste un investimento privo di rischio, infatti, esso è rappresentato appunto dalla possibilità di perdere, in parte o in toto, il valore investito. Solitamente, maggiore è l’ammontare del rischio che si è disposti a correre, maggiore potrà essere anche il rendimento in caso l’investimento vada a buon fine. Allo stesso modo, è impossibile pretendere un rendimento elevato a fronte di un basso rischio.
Nel corso degli anni i mercati hanno dimostrato di essere in una traiettoria in crescita, con delle oscillazioni positive o negative legate agli eventi storici o alle trattative economiche dei vari periodi, prevedibili quanto sfruttabili con rendimenti interessanti nel lungo termine facendo attenzione però alla gestione del rischio.
I rischi sono sempre molteplici e soprattutto di natura differente. Non conviene mai investire su ciò che non si conosce; è bene sempre informarsi prima su tutti gli aspetti che riguardano qualsiasi operazione. Soprattutto, è bene impegnare il proprio capitale in investimenti sicuri, anche se poco redditizi inizialmente – per poi avanzare poco a poco con somme di investimenti ad alto rischio remunerativi.
Uno degli errori più frequenti che viene commesso dai risparmiatori privi di esperienza è proprio quello di non pianificare un progetto di investimento, improvvisando con le app di trading online e perdendo, in breve tempo, tutto.
Oggigiorno i mercati si muovono molto velocemente e prevederne l’andamento nel breve termine è difficile per un non professionista. Bisogna innanzitutto capire in cosa vogliamo investire, se ne vale la pena, se è meglio investire tutto il capitale che abbiamo a disposizione o solo una parte. Dopo aver deciso ciò, è bene capire dove mettere il proprio denaro, tenendo conto di tutti gli strumenti finanziari a disposizione.
La bravura consiste nel comprendere dove e come rischiare tenendo in considerazione:
- prodotti e servizi finanziari (es. dove stiamo investendo? in borsa?, tv, radio, stampa…)
- il tipo di strumento su cui si investe (es. obbligazioni rispetto ad azioni o contratti derivati)
- l’emittente dello strumento (es. Stato Italiano, esteri, aziende)
- la valuta (es. Euro, USD)
- l’area geopolitica in cui si investe
- il settore della merce (quando disponibile)
- il mercato di quotazione dello strumento
Se gli investimenti vengono concentrati in singoli titoli, ci si espone automaticamente ad un rischio più alto perché esso diventa meno controllabile. In questo caso è possibile parlare di rischio specifico.
Come lo limitiamo? Semplice, non investendo in una singola azione ma in un paniere di azioni che rappresenti una quota molto ampia dell’intero mercato.
É bene non fidarsi mai delle proposte poco realistiche, con guadagni eccessivamente facili e veloci. Diffidate di qualsiasi proposta vaga e priva di spiegazioni dettagliate.
In parecchi reputano vantaggioso investire nelle quantità di oro e d’argento delle monete, in modo particolare della sterlina in oro, nota come la sovrana d’oro o golden sovereign, icona e simbolo dell’antico regno di Enrico VII. Le prime sovrane originali erano in oro 960%, ossia a 23 carati per un peso appena superiore ai 15,5 grammi. La sterlina d’oro è una delle monete più famose di tutto il mondo e per tale ragione fa gola a collezionisti ed investitori.
Investono su di essa gran parte dei risparmiatori perché costituisce un investimento sicuro anche nei momenti più incerti per i mercati.
Allo stesso modo, in Italia, una delle monete d’oro più gettonate è il Marengo, il cui titolo è del 900%. Ciò significa che nove parti su dieci sono in oro. Tale moneta fa gola a coloro che vogliono investire con importi limitati e con un costo che si aggira intorno ai 300 euro per moneta, il 20% in meno rispetto a una sterlina d’oro.