È San Valentino, la festa degli innamorati, è vero che è una ricorrenza dei giorni nostri, ma celebra l’amore, un sentimento che va oltre l’esistenza umana. Dio stesso è amore , e per questo sentimento così alto e nobile l’uomo ha scritto i versi più belli e ha compiuto e compie grandi cose. Vediamo insieme alcune delle storie d’amore più belle dell’antichità.
Il Faraone Ramses II e la regina Nefertari
“Unica,amata senza rivali
La più bella del reame … ammirala
E’come scintillante stella all’inizio di un felice anno.”
Questi versi sono parte di un poemetto visibile su una delle pareti del tempio di Abu Simbel, fatto scrivere dal faraone Ramses II (1279 -1212 a.C) per la moglie Nefertari, sua sposa prediletta. Originaria di Tebe e forse sorellastra di Ramses , Nefertari, che vuol dire “la più bella”, è protagonista con il faraone di un amore che ha superato il tempo e che traspare nelle tante raffigurazioni della coppia reale, che li ritrae in atteggiamenti affettuosi in diverse raffigurazioni. Come la scultura nel Tempio di Luxor,dove Nefertari sembra accarezzi con la mano le gambe del faraone.
Si sposarono molto giovani quando Ramses, all’epoca ancora principe , la scelse come sposa.Non fu l’unica moglie, ma si racconta del legame che li univa, erano inseparabili. Ebbero sei figli ma nessuno salì al trono poiché morirono tutti molto giovani. Ramses le costruì il Tempio minore di Abu Simbel e una tomba tra le più belle della Valle delle regine. Nefertari morì all’età di quarant’anni colta da malore mentre stava andando ad assistere all’inaugurazione di Abu Simbel .
Antonio e Cleopatra
Dopo la morte di Cesare l’Impero Romano vive la fase del Secondo Triumvirato, di fatto l’impero è dal punto di vistua governativo diviso in tre parti. Quella orientale è affidata a Marco Antonio, già generale di Cesare,e all’epoca amante della regina d’Egitto Cleopatra. Si conobbero nel 41 a .C durante un viaggio a Tarso, poi lui la seguì ad Alessandria. La loro relazione è stata segnata da un tragico epilogo , anche perché politicamente non accettata da Ottaviano, triumviro dell’occidente e futuro imperatore Augusto , poiché Antonio era il marito della sorella di quest’ultimo, Ottavia minore, ripudiata proprio per sposare Cleopatra. Nel 32 a.C la decisione di Antonio di lasciare, attraverso un testamento,in eredità la parte orientale dell’impero a Cleopatra e ai suoi figli : Cesarione nato dalla relazione con Cesare e agli altri tre avuti da Marco Antonio, sarà il motivo che spingerà Ottaviano a dichiarare guerra all’ Egitto. Antonio e Cleopatra saranno sconfitti nella Battaglia di Azio il 2 settembre del 31 a.C . Lei fuggirà ad Alessandria dove Antonio avrebbe dovuto raggiungerla, ma alla falsa notizia della morte di Cleopatra si uccise con la sua spada. Il destino di Cleopatra sarebbe stato quello della prigionia a Roma e per sfuggirvi si rinchiuse nel mausoleo dei Tolomei e si uccise facendosi mordere da un aspide. Recentemente gli studiosi ritengono che si sia avvelenata con un mix di cicuta, aconito ed oppio.
Abelardo ed Eloisa
Se l’amore di Tristano ed Isotta è leggenda non lo è quello di Abelardo ed Eloisa. Pietro Abelardo,famoso chierico francese, era un poeta raffinato e grande teologo. Nel 1116 a Parigi è chiamato dal canonico Fulberto come maestro per sua nipote, la giovane Eloisa.Tra i due,accomunati dall’amore per la teologia e la poesia, scoppia la passione,tanto che con un inganno Abelardo chiede a Fulberto di vivere nella stessa casa della ragazza. Famose le lettere dei due amanti, in una di queste Eloisa scrive“Al mio signore, anzi padre, al mio sposo anzi fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella… ti ho amato di un amore sconfinato… “.
Scoperti, Abelardo è costretto a sposarla poiché incinta, però in segreto, per non distruggere la sua carriera di chierico. La notizia delle nozze inaspettatamente dilaga tra la gente, e per spegnere ogni pettegolezzo Abelardo chiede ad Eloisa di ritirarsi per un po’ nel monastero di Argenteuil . La famiglia di lei, credendo questa una mossa del chierico di liberarsi della ragazza, una notte lo aggrediscono nel sonno, castrandolo . Da quel giorno i due non si vedranno ma, più ma si parleranno attraverso le lettere . Abelardo aiuterà sempre il monastero dove era rinchiusa Eloisa, facendo costruire un giardino chiamato Paraclito.Raggiunti entrambi le più alte cariche ecclesiastiche Eloisa gli chiederà di rivederlo, ma Abelardo rifiuterà sempre spingendo Eloisa a rispettare il suo ruolo di badessa. Nel 1136 Abelardo scrive per l’ultima volta alla sua amata preannunciandole la sua morte e chiedendole di accettare il suo corpo senza vita nel monastero dove oramai Eloisa ne era la badessa. Sepolto nel Paraclito lei chiederà di essere sepolta a sua volta al fianco del suo amato.
Fonti:
Abelardo, Lettere di Abelardo ed Eloisa, Bur Editore
Giorgio P. Panini, Il grande libro dell’Egitto, Mondadori
Christoph Schaefer, Kleopatra, Wissenschaftl
Claudia Cepollaro