“Maledetta sfortuna!”, ecco l’esclamazione, forse tradotta in termini eufemistici, che i tifosi del Napoli urlano da ieri sera. Il Fato come sempre è avverso agli eroi nelle grandi occasioni. Spesso però attraverso le grandi delusioni gli stessi eroi crescono, diventano grandi e realizzano imprese emozionanti. La letteratura è piena di esempi di questo genere. Basti pensare ad Enea, protagonista dell’Eneide di Virgilio, che a causa del Fato più forte fu costretto a lasciare a malincuore la sua amata Didone, giungendo poi in una terra in cui sarebbe sorta Roma e il suo magnifico impero. Così anche il Napoli, oppresso dal Fato, ha dovuto concedere il primato ad una Juve che poche volte si era resa pericolosa. Il gol di Zaza non ha gelato l’entusiasmo e l’affetto dei tifosi azzurri, che nella notte si sono ritrovati in tremila a Capodichino per accogliere squadra e mister. A Napoli, perciò, si sogna ancora. Perché d’altronde i bianconeri sono sopra di un solo punto, ve ne sono altri 39 in palio e il Fato ha adesso un debito nei suoi confronti.
LA PARTITA – Altro che Juventus- Napoli: a scendere in campo sono la paura e il rispetto. È stato un match corretto, con grande fair play in campo, arbitrato in maniera più che discreta da Orsato. Poche le occasioni specie in casa Napoli. Inizia la Juve con un tiro centrale di Cuadrado. L’unica azione degna di nota è forse il cross perfetto di Hysaj per Higuaìn, nel primo tempo, sul quale Bonucci ci mette la suola, respingendo in calcio d’angolo. È proprio dagli sviluppi di questo corner che il destro di Albiol viene respinto magistralmente da Buffon, ma a gioco fermo per un fallo dello spagnolo su Barzagli. Poi nel primo tempo è tanta Juve: Marchisio ci prova, ma il pallone deviato giunge lentamente tra i guanti di Reina. Poi ancora Pogba prova un tiro sul primo palo che finisce fuori di un metro. Se il primo tempo è noioso, il secondo diventa addirittura soporifero. Promettono bene l’incursione strepitosa d’Insigne sulla sinistra chiusa magistralmente da Buffon, e lo scambio tra Pogba e Dybala, il cui sinistro termina di poco sopra la traversa. Da brividi anche il sinistro da fuori di Hamsik che esce davvero di poco. Escono Bonucci (per un problema al ginocchio) e Morata (problema ad un dito della mano) ed entrano Rugani e Zaza. Nel Napoli fuori Insigne per Mertens e il Napoli si scopre. All’88esimo minuto Khedira apre a sinistra per Alex Sandro, che con uno stacco aereo poderoso serve Evra. Tocco del francese per Zaza, che di sinistro sferra un tiro deviato da Albiol che spiazza Reina. Juve in vantaggio, il Napoli prova a reagire ma è troppo tardi. Sarri può essere comunque soddisfatto della prestazione dei suoi, che hanno tenuto testa alla squadra bianconera. Allegri ringrazia Zaza e i suoi, che vincono la quindicesima partita consecutiva, scavalca il Napoli in classifica.
LE PAGELLE DEL NAPOLI
REINA 6: Guida la difesa in maniera perfetta. Incolpevole sul gol di Zaza, sul quale non arriva per poco a causa della deviazione. SFORTUNATO
KOULIBALY 6,5: Kalidou gioca una grande gara. Blocca costantemente le incursioni di Cuadrado e Dybala e diventa un esterno straordinario all’inizio del primo tempo quando dalla sua metà campo porta palla fin dentro l’area di rigore della Juventus. Purtroppo per lui, si perde Zaza nel momento decisivo. Il suo unico errore costa il gol al Napoli. GIGANTE BUONO
ALBIOL 6: Vince tutti i duelli con Pogba e Morata. Prova a dare ordine alla manovra. Sul gol di Zaza esce però in ritardo e la palla lo colpisce. SFORTUNATO
HYSAJ 7: Aiutato da Callejon, segue come un ombra Pogba. Lo contiene e addirittura si permette di fargli un tunnel. Serve un cross magnifico per Higuaìn, sul quale Bonucci si supera. MAGISTRALE
GHOULAM 6: Semplicemente sfortunato. Fa una grande gara, aiutato da Insigne. Costringe quasi sempre Cuadrado ad accentrarsi verticalmente perché da lì non si passa. MURO
JORGINHO 6: Ottimo giro palla. Va in difficoltà quando attaccato da Pogba. Quando però gli si dà lo spazio per riflettere fa sempre buone cose. TIMIDO
ALLAN 7,5: Ogni volta che si muove, ritorna nella mente dei tifosi del Napoli la colonna sonora de Il gladiatore. Il duello di muscoli tra lui e Pogba è il nucleo intorno al quale ruota tutta la partita. GLADIATORE AZZURRO. Sostituito da GABBIADINI (S.V) al 45’ s.t. quando ormai è troppo tardi.
HAMSIK 6,5: Fa una buona gara e nel momento forse più difficile diventa leader, prendendo per mano il Napoli. Il primo a tornare, il primo ad attaccare. Il suo sinistro meriterebbe un epilogo migliore. CAPITANO VERO
INSIGNE 6: Nel primo tempo gli tremano un po’ le gambe, ma il suo lavoro in fase di copertura è davvero determinate. Torna, si sacrifica, un po’ come ai tempi di Benitez. Serve in maniera scialba Higuaìn che ogni tanto si arrabbia. SACRIFICATO. Sostituito al 32′ s.t. da MERTENS 5: Non è il solito Mertens. Sbaglia passaggi, controlli e dribbling. Lontano per ora dalla migliore condizione. FUORI FORMA
CALLEJON 6,5: Lo si trova ovunque, nella sua area di rigore pronto a difendere e in avanti ad attaccare gli spazi, con Evra che lo tiene a fatica. A centrocampo pronto a contrastare i centrocampisti bianconeri. UOMO OVUNQUE
HIGUAÌN 5: Chiuso da Bonucci e Barzagli, isolato dai compagni, s’innervosisce. Il Pipita soffre, crea poco, quasi niente. LEONE IN GABBIA
All. SARRI 6: Tesissimo. I suoi occhi seguono con attenzione ogni movimento della palla e dei suoi giocatori. Succhia un mozzicone di sigaretta anziché la solita liquirizia per calmarsi. La squadra è attentissima, ma crea poco. Non è il solito Napoli audace ed offensivo. Ed è lui stesso a dichiararlo ai microfoni di Sky Sport: “Sarei stato più contento se l’avessi persa su un contropiede perché significava che stavamo attaccando per vincerla”. CUORE IN GOLA
Il Napoli non gioca male e dimostra di esserci. Adesso a Villareal servirà una vittoria per riprendersi.
Giovanni Ruoppo