Domenica 12 marzo, presso la Feltrinelli Point di Pomigliano D’Arco, si è tenuto il quarto incontro di “Un caffè con la poesia”, organizzato e ideato da Mario Volpe e Annamaria Pianese.
Ospite d’onore la poetessa Cinzia Marulli, la quale ha presentato la sua raccolta di poesie “Percorsi” agli studenti del Liceo Torricelli. Questi, in seguito, hanno commentato i versi della poetessa con l’ausilio dei docenti Angelo Papi, Paola Fico e Silvia Svanera.
Il senso bianco delle nuvole, Il paradosso del cerchio e Il riflesso della luce, sono le tre sezioni del libro.
Cinzia Marulli tocca con coraggio temi forti come l’Olocausto: la poesia “58973” ne è un esempio. Questo era il numero di Raffaele Maruffi, deportato politico a Mauthausen come “prigioniero per motivi di sicurezza”.
“Il nome rappresenta l’identità di una persona. Dunque, essere annientati completamente e divenire un numero, per quanto nobili possano essere i numeri, non è più il tuo nome. Questo era il primo atto di violenza psicologica che veniva compiuto sui prigionieri e da qui scaturiva tutto il resto. Ancora oggi, in alcune parti del mondo, a causa di regimi repressivi l’annientamento dell’identità è il primo passo verso l’oblio”, spiega la poetessa.
Inoltre, Marulli chiarisce il significato che lei attribuisce al linguaggio limpido e penetrante, quello che lei definisce “lingua bambina”. Un modo di comunicare che tocca la nostra parte più intima: quella infantile.
“Percorsi” tocca temi contrastanti e ciò si può notare, in particolar modo, nella sezione Il paradosso del cerchio. Ma perché questo titolo? La poetessa spiega che “nella filosofia cinese il cerchio è l’universo mentre il quadrato è la terra. Quindi, nel dire “il paradosso del cerchio”, mi riferisco proprio ai paradossi dell’universo. Per questo all’interno di questa sezione si trovano varie tematiche che abbracciano molti sentimenti umani, che vanno dall’odio all’amore”.
Un caffè con la poesia si è concluso, in seguito, col reading a cui hanno preso parte Raffaele Urraro, Giuseppe Vetromile, Carla Abenante, Deborah Daniele, Mario Volpe e Massimo Salvadori.
Ilaria Cozzolino