Ieri 13 aprile è morto, all’età di 87 anni, uno degli scrittori principali della letteratura tedesca del dopoguerra, Günter Grass.

Günter GrassGrass era nato a Danzica il 16 ottobre 1927 , a soli 17 anni viene ammaliato dalla politica di Hitler, decide di arruolarsi dapprima nel Reichsarbeitsdienst, poi nelle Waffen SS. Finita la guerra entrò a far parte del Gruppo 47, un movimento fondamentale per la rinascita tedesca dopo il nazismo.

Decise di tenere nascosto il suo passato e di farsi conoscere per i suoi scritti, il più famoso è decisamente “Il tamburo di latta”, pubblicato nel 1959. Dieci anni dopo partecipò alla mobilitazione degli intellettuali per la candidatura del socialdemocratico-pacifista Willy Brandt.

Grass si mostrò sempre contrario all’unificazione tedesca, temendo una riorganizzazione bellica della sua nazione come in epoca nazista. I fantasmi del passato continuarono ad inseguirlo, tanto da fare dei suoi libri una riflessione critica sul periodo nazista e sui suoi errori. A questo punto della vita, Günter si dedicò con fervore alla causa pacifista, ricevendo il Premio Nobel per la pace nel 1999. Tra i suoi libri più ambigui e controversi ricordiamo “Gatto e topo”(1961) e “Anni di cani”(1963), che insieme a “Il tamburo di latta”, formano la trilogia ambientata a Danzica e “Il passo del gambero” (2002), dove viene raccontata la tragedia dell’affondamento del transatlantico Wilhelm Gustloff per mano di un sottomarino russo guidato dal comandante Marinesko. Grass è stato decisamente un autore molto amato, ma anche molto contestato per le sue dichiarazioni sullo stato di Israele che egli considerava, a causa della detenzione di armi atomiche, il più grande pericolo per la pace in Medio Oriente. Questò gli causò l’appellativo di “persona non grata” dallo stesso stato ebraico. Günter è stato contestato anche in Europa, in quanto ha criticato l’Unione europea per il modo in cui si è posta nei confronti della crisi in Grecia.

Coraggioso, emblematico, un uomo dai forti valori, che imparò dagli errori del passato per migliorare il presente, questo era Günter Grass.

Alessia Centi Pizzutilli

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