Una lettera indirizzata al Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, da parte dei militanti della segreteria provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, nella quale viene espressamente richiesto al primo cittadino di sposare un’iniziativa pro-Palestina riguardante le condizioni degradanti di 1700 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane.

Lo scorso 10 maggio è stata inviata una missiva al Sindaco firmata da Loredana Marino, esponente della segreteria provinciale e membro della segreteria nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.

Ecco riportato integralmente il contenuto della lettera:

“Al signor Sindaco
Città di Salerno
Arch. Vincenzo Napoli
LETTERA APERTA AL SINDACO DI SALERNO

Facendo appello alla tua più volta dichiarata fede socialista e al tuo passato di militante, iscritto e dirigente del PSI ci permettiamo di darti del tu.

Loredana Marino, Partito della Rifondazione Comunista #FreePalestinianPrisoners
Loredana Marino

Caro Enzo, più volte giustamente hai sottolineato la tua vicinanza alla causa palestinese. Più volte hai presenziato in passato (anche recente) con diversi ruoli a incontri e a iniziative pubbliche per i palestinesi compresa la visita dell’addetto culturale dell’ambasciata palestinese che sostituì l’ambasciatrice trattenuta a Roma da non previsti impegni diplomatici. Addirittura sei stato presente a un momento conviviale (un pranzo fatto il 07/03/1990) con uno dei massimi rappresentanti dell’OLP, il compianto Monsignor Hilarion Cappucci Vicario del Patriarcato Greco Cattolico di Gerusalemme in esilio, Arcivescovo Melchita di Gerusalemme recentemente scomparso.

Quindi sei sicuramente non solo a conoscenza che dal 17 aprile di quest’anno circa 1700 prigionieri palestinesi sono in sciopero della fame ma sicuramente, conoscendo la tua serietà, stai seguendo attentamente l’intera loro protesta. Le loro rivendicazioni sono di una semplicità disarmante: applicare nei loro confronti quanto prevede la normativa internazionale in materia di diritti dei reclusi, come ad esempio il diritto alla salute e alla cure mediche, il diritto a ricevere visite e posta dai loro familiari, il diritto di interloquire con i loro legali, il diritto ad essere informati delle accuse e avere giusti processi conseguenti a tali accuse.

Certamente non ti sfuggirà invece che la stragrande maggioranza dei detenuti palestinesi, compresi i bambini e bambine, sono in galera con il cosiddetto “arresto amministrativo” , cioè un arresto senza nessun capo di accusa, senza processo e senza avere i diritti sopra richiamati.

Allo stesso modo siamo convinti che sei a conoscenza che i militanti e iscritti della federazione provinciale salernitana del nostro partito, ma anche altri compagni e compagne NON di Rifondazione hanno accolto il nostro invito, a rotazione stanno facendo lo sciopero della fame di 24 ore.

Tutto ciò ci induce ad avanzarti pubblicamente due proposte semplici, di facile attuazione, per nulla “dispendiose” ma concrete:

1. Aderisci anche tu alla nostra iniziativa dello sciopero della fame. Basta che ti scegli un giorno in cui digiunare (dalle 24,00 alle 23,59) e tramite i social network rendi pubblico il tutto con un selfie e con un cartello in cui scrivi un tuo pensiero. Se riporti nel post di accompagnamento anche i seguenti hashtags : #nowar, #freepalestine, #freeprisoners, #versoil20maggio te ne saremo grati;

2. Esporre all’esterno della casa comunale la bandiera palestinese come segno tangibile della vicinanza della nostra città alla sacrosanta lotta del popolo palestinese al diritto di vivere, di avere una terrà e di essere liberi.

VITA TERRA E LIBERTA’ AL POPOLO PALESTINESE

Loredana Marino
Segretaria provinciale
e membro della segreteria nazionale”

Nell’attesa di una risposta da parte del Sindaco, la campagna social lanciata dal PRC Salerno sta riscuotendo un notevole successo. [FOTO]

“Le rivendicazioni dei prigionieri palestinesi – rendono noto i militanti dalla loro pagina facebook – non sono null’altro che il rispetto e la messa in atto dei diritti fondamentali previsti dalla stessa legislazione internazionale. Con il nostro digiuno, non vogliamo far altro che dare risonanza alle condizioni dei prigionieri palestinesi e per informare l’opinione pubblica dato che questa notizia non ha avuto alcuna risonanza. Lo spirito – concludono – è quello di innescare una solidarietà nonostante la diversità di condizioni e la lontanza geografica per rivendicare pace, libertà e diritti per tutte e tutti.”

Dati statistici sui prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane del 2014, la situazione attualmente è cambiata di poco. Fonte: Addameer
Dati statistici sui prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane del 2014, la situazione attualmente è cambiata di poco. Fonte: Addameer

La questione palestinese è ancora oggi uno degli interrogativi più grandi di tutti i tempi. Un dato è certo: ci sono circa 1700 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, e dal 17 aprile scorso molti di loro sono in sciopero della fame per denunciare l’illecita reclusione al quali sono stati sottoposti, considerando che la maggior parte dei detenuti si trova in galera senza aver ricevuto alcun processo e senza capo d’accusa con la “formula” dell’arresto amministrativo.

L’invito del PRC al Sindaco di Salerno è proiettato al 20 maggio, data in cui si darà il via ad una serie di manifestazioni dal tema “No War”, allo scopo di informare e sensibilizzare sul tema dell’oppressione dei popoli partendo dai casi della Palestina e del Kurdistan.

Giuseppe Luisi

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