Gli indici statistici stanno affiancando i tabellini di gara degli Europei 2016, ma spesso sono ignorati dal lettore perché non riesce a comprenderli. Nostro obiettivo è spiegarli. Ci concentreremo sull’ indice di pericolosità offensiva, noto come IPO o SICS, dal nome della società che l’ha creato; e gli Expected goal (xG), cioè gol attesi.

COS’E’ L’ INDICE SICS?

E’ una somma pesata: sono addizionate tutte le azioni da gol, per un totale di n azioni, ognuna moltiplicata per uno specifico peso standard p, scelto dalla SICS, che va da 1 a 10. In formule, quindi, si ha la sommatoria delle frequenze assolute f (il numero di volte il cui c’è stata quella occasione specificata) ponderate. Allora, come ovvio, le azioni considerate più pericolose faranno aumentare il risultato.

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Figura 1. L’ indice SICS per Belgio – Italia è pari a 60 per i diavoli rossi e 53 per gli azzurri. Le azioni gol considerate sono 46 a 29.

I valori per le due squadre risultano simili, con un leggero vantaggio per il Belgio, attribuibile ai tiri da fuori e ai cross. Ad ogni modo, l’Italia prevale per occasioni da gol, meglio note come ‘gol mangiati’, la variabile che più incide nel determinare il risultato dell’ indice. Non è possibile fare altre valutazioni statistiche perché non sono disponibili misure di dispersione, distribuzione etc.

SICS ha inoltre creato, su basi empiriche, una soglia, per la quale ogni 35 punti IPO corrisponde un gol. Secondo tale corrispondenza, il risultato di 1-1 è diverso da quello vero di 2-0. Ci anche riferiremo agli xG, che propongono un risultato di 1-2, confermando la vittoria dell’Italia.

COSA SONO GLI EXPECTED GOAL?

Si tratta di una misura fondata sui tiri effettuati, stimando quanti goal una squadra in media avrebbe segnato con la quantità e la qualità di tiri creati. A ogni tentativo è assegnato un valore, basato sulla possibilità che lo stesso si converta in rete. Per confrontare le diverse azioni sono utilizzati discriminanti la distanza dalla porta, la tipologia di assist, il tipo di tiro etc. ed un confronto con le frequenze storiche di riferimento di quella occasione da goal in una specifica zona di campo. Ideati da Paul Riley, allenatore negli Stati Uniti, sono stati ripresi dall’analista Michael Caley che ha ampliato il numero di eventi disponibili e aggiornato i fattori presi in considerazione dal modello stesso. (Nei prossimi articoli ci occuperemo della spiegazione statistica degli xG).

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Figura 2. La mappa mostra le azioni considerate, da cui sono elaborati i valori xG, che risultano essere 18 a 12.

Fabio Fin

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