Il divertimento è un diritto per tutti, soprattutto per chi già soffre: questo potrebbe dirsi il motto di Gardaland, il parco divertimenti di Verona, che da questa estate si rende più accessibile per qualsiasi invalido, eliminando barriere architettoniche e difficoltà.

Ciò è stato possibile anche grazie ad alcune manifestazioni di dissenso nei riguardi del regolamento di Gardaland inerenti l’accessibilità alle giostre per i disabili. Ad esempio, tempo fa è stata lanciata una petizione a seguito di un episodio che ha visto protagonista una bimba affetta da sindrome di down cui fu negato l’accesso a certe giostre poiché disabile. Il padre della bambina, sconvolto e amareggiato per l’ulteriore delusione data alla piccola, in quell’occasione aveva dichiarato: «Mia figlia è stata discriminata perché la sua patologia invalidante è visibile rispetto ad altre e questo è vergognoso». Tutto ciò ha smosso parecchio la dirigenza del parco giochi. Infatti ora, in base al proprio handicap, Gardaland offre all’entrata i giusti ausili e ha anche modificato l’accessibilità di tante attrazioni.

Tuttavia, le barriere architettoniche peggiori sono quelle poco percettibili o impercettibili, ecco perché chi è cieco potrà fare richiesta del cane guida. Ciò che più affascina della vicenda è l’incredibile disponibilità dimostrata dei gestori del parco: dopo aver fatto un questionario tra vari invalidi, essi hanno in primis migliorato l’accessibilità di qualunque zona del parco, dato che muoversi sia con carrozzine che con deambulatori è ingombrante, poi hanno creato una vastissima offerta di rimedi, dividendo gli ausili per handicap (alcuni sono forniti all’entrata), e in ultimo hanno ben esplicato cosa è possibile fare in base proprio handicap e cosa viene offerto per superarlo.

Ad esempio, chi ha un handicap sensoriale, il che non significa essere totalmente cieco, può richiedere l’ausilio del cane-guida. O ancora, i giochi “Adventure” sono stati implementati e prevedono ora un’interazione in prima persona dell’invalido. Purtroppo la disabilità a volte può ricoprire anche la sfera cognitiva di un individuo e alcune limitazioni sono inevitabili, ma debitamente segnalate.

Quelli citati sono solo degli esempi di come il parco si sia organizzato nell’offerta del giusto aiuto. Importante è stata l’interazione creatasi fra gestori del parco e invalidi: essa ha reso il parco giochi più accessibile, ha reso chiaro che un qualsiasi disabile necessita dell’accompagnamento umano, ha dato la possibilità di ridurre il costo del biglietto dell’accompagnatore (rendendolo a volte gratuito).

Inoltre, un altro aspetto importante è la tessera che all’entrata viene rilasciata, cosicché qualsiasi dipendente del parco può indicare la giusta giostra e/o il giusto ausilio. Per incentivare il divertimento di chi al momento è in difficoltà la dirigenza del parco giochi ha ideato, come è possibile leggere sul regolamento di Gardaland, due tessere:

  • Tessera prioritaria: che garantisce un accesso dedicato e prioritario, ma non necessariamente immediato, al titolare e agli accompagnatori (per usufruirne è necessario presentare un documento di identità).
  • Tessera di accesso facilitato: che garantisce un  accesso facilitato o dedicato, ma non prioritario, al titolare e all’accompagnatore. La tessera è attribuita a donne in gravidanza e persone con ingessatura agli arti inferiori.

Eugenio Fiorentino

1 commento

  1. Peccato che le scelte aziendali non permettano di usufruire di queste tessere per evitare lunghe code anche a chi non ha ingessatura ma una disabilità motoria permanente del 75%. Nonostante le numerose mail da parte mia e i tentativi di contatti telefonici non è stato possibile trovare una soluzione per la mia famiglia.

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