FLUSHING MEADOWS – A distanza di quattordici anni, la casellina sul calendario che recita “11 settembre”‘, stavolta sarà ricordata dagli americani ben diversamente da una tragedia terroristica. Sicuramente l’originalità e lo stupore che la giornata dello scorso venerdì ci ha regalato era inaspettata. Da una parte la Pennetta, #28 del Ranking WTA, contro Simona Halep, #2 WTA e tra le giocatrici più brillanti degli ultimi anni del tennis femminile. Se questo non è abbastanza, diamo un’occhiata all’altro lato del tabellone: Roberta Vinci, la giocatrice italiana conosciuta più per i successi sul doppio (ben 5 Slam affianco Sara Errani) ma neppure test di serie nel WTA singolo, contro la campionessa indiscussa Serena Williams, neanche a dirlo: #1.
Le italiane sembravano spacciate, nettamente sfavorite e con molte ore strazianti di gioco per due cammini, diversi ma paralleli, già fin qui a dir poco sublime. Ma le nostrane mettono in serbo il loro miglior tennis, probabilmente di sempre. Nella gara del pomeriggio Flavia Pennetta strappa il biglietto per finale sconfiggendo la Halep con un netto 6-1 6-3 (dimostrando che il 4-6 6-4 6-4 alla Kvitova, di pari sorpresa, non era stato un caso). Ci sarebbe occasione di una finale tutta italiana, ma tra la semifinale ed il sogno c’è la tennista statunitense più forte del mondo, che per di più gioca in casa. Ma è questo che si ribalterà, la Vinci non solo sconfigge la Williams (2-6 6-4 6-4 con un break nel secondo set da standing-ovation ed il game che chiude il match lasciando a zero Serena) ma con la sua simpatica stravaganza trasforma il pubblico statunitense in un pubblico italiano che inizia a fare il tifo per lei.
Ed eccoci alla finale. Per la Pennetta il massimo in uno slam era stata la Semifinale del 2013 (sempre a New York), mentre la Vinci non aveva mai superato i quarti di finale. Il match in apertura è equilibratissimo, break di Flavia e controbreak di Roberta, si va al tie-break e dopo essersele date di sante ragioni la sbuca la Pennetta. Il match qui cambia: Flavia gioca il secondo set come farebbe una mamma che fa allenare la figlia, si diverte, gioca sciolta e soprattutto, dimostra di essere più forte. La Vinci non ha più grandi idee se non i suoi Net Point (punti a rete) mentre Flavia mette dentro i suoi migliori dritti. Parziale di 4-0 con 2 break, la Vinci ne recupera uno portandosi sotto 4-2, ma la Pennetta dopo due game di basso sforzo ritrova le prime e chiude set e match 7-6 6-2.
Ben 20 posizioni scalate per la brindisina che adesso si ritroverà all’ottavo posto del ranking WTA, ma durante la premiazione, l’annuncio per molti inaspettato: il ritiro dal tennis professionista. Con 33 anni, 8 titoli WTA, 1 Slam fresco ed uno dei tennis più belli dell’Italia femminile, Flavia concluderà la stagione 2015 come sua ultima della carriera. Qualche settimana prima dello Slam, il suo coach ed il suo fidanzato (Fabio Fognini) gli chiesero a Flavia se fosse pronta per gli US Open ed eventualmente per disputare una finale, lei rispose: “Assolutamente no”. Ma alla fine Flavia ha volato sopra New York.
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Raffaele Cianni