Erano i primi giorni di settembre quando la morte per malaria di Sofia Zargo, di soli quattro anni, scatenò la polemica. Prima ancora che le circostanze del contagio fossero chiare la vicenda venne strumentalizzata a favore della lotta contro l’immigrazione.

Sono ancora in atto i dovuti accertamenti, ma l’ipotesi più plausibile ad ora sembra essere l’accidentale trasmissione dello sporozoita responsabile della patologia tramite un ago per la misurazione della glicemia nell’ospedale di Trento. Nello stesso periodo erano di fatti ricoverate anche due bambini di ritorno da un viaggio in Burkina Faso, dove avevano contratto la malaria. Una di loro era affetta esattamente come Sofia da diabete e condivideva con lei la camera ospedaliera.

Nel caso in cui ciò venga accertato e pubblicamente confermato la responsabilità di tale contagio è da additare unicamente ad un errore umano e alle cattive modalità di gestione dei procedimenti di sterilizzazione della strumentazione.

Ogni struttura ospedialiera, secondo i termini del Decreto Legislativo 626/94, ha l’obbligo e il dovere di garantire la sicurezza igienica degli strumenti utilizzati, in particolare nel caso in cui siano stati previamente utilizzati per soggetti con patologie infettive.

Il così detto Risk Management ospedaliero ovviamente non esclude la possibilità di un evento avverso simile, dal momento che l’errore umano è inevitabile, ma l’applicazione rigorosa delle modalità di sterilizzazione rientra tra le misure volte a prevenire tali eventi, da adottare obbligatoriamente così da evitare che nell’atto in cui si verifichino conseguenze avverse queste non siano tanto gravi da portare alla morte di una bambina di soli quattro anni.

La polemica incentrata sull’immigrazione portata avanti dai nostri stessi esponenti politici, in particolare soggetti della Lega e di Forza Italia, alla luce di ciò non è altro che l’ennesima dimostrazione della precipitosa xenofobia che avvelena parte del nostro governo rischiando gravemente di minacciare il rispetto dei diritti umani.

In Italia infatti il diritto primario alla tutela della salute, quale fondamentale diritto dell’individuo, rientra fra quelli inviolabili della persona ed è oggetto, pertanto, di incondizionata protezione.

Tutti gli stranieri non appartenenti alla UE presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno hanno l’obbligo di iscriversi al Sistema Sanitario Nazionale. Con l’obbligatorietà si è voluto facilitare la tutela della salute degli stranieri, che è anche garanzia della salute di tutti. Con l’iscrizione infatti gli stranieri acquisiscono gli stessi diritti e doveri di asssistenza ospedailiera riconosciuti ai cittadini italiani.

Anche agli stranieri irregolari (cioè privi di permesso di soggiorno), sono comunque assicurate, nei presidi pubblici e privati accreditati, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque assistenziali, ancorchè continuative, per malattie e infortunio e per gli interventi di medicina preventiva. In particolare sono garantiti:
– La tutela della gravidanza e della maternità;
– la tutela della salute del minore;
– le vaccinazioni e gli interventi di profilassi internazionale;
– la profilassi, la diagnosi e la cura di malattie infettive;
Queste prestazioni sono erogate senza spese a loro carico, ad eccezzione dei casi in cui sia previsto pagamento del ticket anche agli italiani e agli stranieri regolari.

Questo vuol dire che tutti coloro che mettono piede nel nostro paese hanno diritto alle cure mediche necessarie per la protezione non solo del singolo, ma della comunità tutta in quanto queste disposizioni rispondono alle esigenze della sanità pubblica italiana.

Inolte è giusto ricordare che la legge vieta alle strutture sanitarie di segnalare alle autorità di polizia la presenza di irreolari (tranne nei casi in cui sia obbligatorio il referto anche per i cittadini italiani). Se ciò avvenisse infatti, in breve tempo nessun clandestino si rivolgerebbe più alle strutture sanitarie e questo è un caso da evitare. Cosa accadrebbe infatti se degli immigrati stranieri clandestini affetti da malaria non si recassero in ospedale per le dovute cure? L’infezione si diffonderebbe e non morirebbe solamente una bambina, ma decine e decine di persone di qualsiasi età.

La Costituzione italiana, a differenza della paura dettata dagli eventi avversi che ogni giorno possono verificarsi in qualsiasi ambito della società e del vivere quotidiano, ha il grande merito di essere sempre e comunque equa e non discriminativa. Permette la tutela della salute di tutti, in egual modo, assicurando la disponibilità delle cure mediche necessarie a tutti gli esseri umani che risiedono nel nostro paese, per nascita o spinti dalla guerra, dalla povertà, dallo studio, o dal piacere personale. L’Italia ha, a differenza di molti altre nazioni nel mondo,  il grande merito di essere un paese democratico in cui ogni giorno la Costituzione protegge i diritti fondamentali dell’uomo.

Angela Abate

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