La situazione del lavoro in Campania è da sempre problematica, ma mai prima d’ora si erano verificate due situazioni simili, due tragedie umane a pochi metri di distanza, come si stanno verificando ad Arzano, con la situazione della Nuova Sinter e della Mida Cash & Carry. Questa mattina gli operai delle due aziende, che vivono un momento difficilissimo, si sono riuniti per manifestare insieme in un corteo che, dalla strada provinciale Casandrino-Arzano è arrivato sino alla casa comunale di Arzano.

L’appuntamento era alle ore 9.00. Gli operai, radunatisi ai cancelli della Nuova Sinter, sono stati accolti da un drappello di circa 10 carabinieri, che hanno poi seguito il corteo, e da alcuni vigili urbani che hanno assicurato la migliore viabilità possibile. Il corteo è partito alle 10.00, quando gli operai della Mida Cash & Carry si sono uniti ai lavoratori della Nuova Sinter. Il corteo, composto da circa 150 lavoratori, ha poi sfilato verso la rotonda di Arzano per poi andare verso la casa comunale.

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I lavoratori della Sinter sono stati licenziati in blocco dopo il fallimento del 21 luglio, lasciando senza reddito quasi 120 famiglie. Molte di queste sono state anche “truffate“, come gli operai stessi dicono, dall’azienda di Giuliano Zucco che “non ha versato 4 anni di sacrifici al fondo pensione Cometa“. I lavoratori della Sinter, esasperati come i colleghi di Ivrea, sono ormai da più di una settimana in assemblea permanente, riscuotendo “solo promesse senza la minima concretezza“. “Io devo ricevere 33 anni e mezzo di TFR – spiega un operaio – lo stipendio di dicembre 2013 e la tredicesima maturata fino a Luglio 2014, oltre che la quattordicesima mensilità, oltre che due anni di fondo pensione che l’azienda non mi ha mai versato. Devo avere, quindi, un totale di 60mila euro, e questa è una situazione generale che va applicata, con le dovute differenze, agli altri 120 dipendenti dell’azienda“. Gli operai hanno fatto già sapere che sono pronti a fare le barricate per non far uscire nessuna macchina usata dagli operai nell’azienda, almeno finchè non riceveranno rassicurazioni sul loro futuro. “Qui non è mai rimasta nessuna puleggia in magazzino, non capisco come si può fallire vendendo sempre tutto“.

Presente alla manifestazione anche Crescenzo Auriemma, segretario regionale della UILM, il quale denuncia una situazione di forte disagio, rivolgendosi poi a Renzi, definendolo “una delusione“. “L’onorevole Renzi dovrebbe pensare di girare le fabbriche e capire i reali problemi della gente e degli operai, e non pensare solo ai poteri forti“. Il sindacalista UGL, Pasquale Nasti, invece, spiega che gli operai della Sinter vogliono solo “un lavoro per portare avanti le nostre famiglie“.

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Non migliore la situazione dei lavoratori di Mida Cash & Carry, un’azienda che, come testimoniano gli operai, fattura quasi 60 milioni di euro l’anno. “Mentre nel 2011 e nel 2012 – spiega il leader dei manifestanti della Mida – abbiamo fatturato 55 e 56 milioni di euro, con un enorme attivo, nel 2013 abbiamo registrato un passivo di oltre 5 milioni di euro. Dove sono finiti questi soldi?” si chiede l’operaio. Per la Mida sono in pericolo quasi 100 posti di lavoro. L’ultima emergenza occupazionale, quindi, che sta investendo la piccola cittadina a nord di Napoli, potrebbe portare alla perdita del lavoro per oltre 200 persone, una vera tragedia per una terra dove, storicamente, si è sempre vissuto il problema della disoccupazione.

Gli operai, arrivati al municipio, hanno avuto l’occasione di parlare con il commissario prefettizio che guida la città in attesa di nuove elezioni. Il Commissario ha dichiarato la sua piena disponibilità e si è impegnato personalmente per fare pressione in prefettura affinchè si organizzi il tavolo tra azienda, istituzioni e sindacati per trovare una soluzione. Non solo, il commissario ha lasciato intendere che farà di tutto per far arrivare la questione anche sul tavolo del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

Francesco Di Matteo

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