Quest’oggi parleremo di una meteora felice nella storia del Napoli: Stefan Schwoch che, a suon di goal, contribuì in maniera determinante alla risalita del Napoli dalla serie B nella stagione 1999/2000.

Il cognome quasi impronunciabile è di origini polacche. Nato a Bolzano nel 1969 esordisce, all’età di diciotto anni, nel campionato interregionale nella stagione 1987/88 nelle file del Passirio Merano. È nel 1989 che Stefan Schwoch inizia la sua esperienza nei campionati professionistici quando, con la maglia della SPAL in serie C2, dove segna soltanto una rete.

Dopo l’esperienza nella SPAL torna nelle serie minori, precisamente tra i dilettanti del Crevalcore dove inizia a tracciare il suo destino di goleador implacabile. Diventa, infatti, capocannoniere del campionato per due stagioni consecutive. Dopo quelle stagioni, Stefan non farà più ritorno tra i dilettanti, infatti conquista i tifosi di Pavia, Livorno e Ravenna a suon di goal prima di approdare alla squadra del Venezia.

Nel Venezia Stefan Schwoch è determinante nella promozione della squadra lagunare e, con la stessa, esordisce in serie A a quasi trenta anni. Forse troppo tardi per Stefan che di reti ne ha sempre segnate tantissime. Il fiuto per il goal ed il suo caratterino determinato convincono la dirigenza del Napoli che vede nell’attaccante bolzanese l’elemento chiave per la risalita in serie A.

Alla guida di Walter Novellino, il Napoli gioca in serie B una stagione entusiasmante e Stefan Schwoch, in coppia con Stellone, divertono i tifosi con tantissimi goal. Alla fine dell’annata, l’attaccante bolzanese, segna ben 22 reti in 35 partite. A quell’epoca rappresentò il superamento di un record assoluto che prima apparteneva a Vojak. Come sappiamo, il record fu poi superato altre due volte negli anni successivi, da Cavani prima e da Higuaìn poi.

Dopo essere diventato dirigente del Vicenza – dove ha concluso la sua carriera nel 2008 – lo scorso settembre Stefan è stato nominato consulente tecnico del calcio Napoli femminile.

Stefan Schwoch ha lasciato nei tifosi azzurri uno splendido ricordo di una stagione esaltante che, purtroppo, non ebbe seguito perchè l’anno successivo Zeman non lo volle nel suo progetto (che tra l’altro fallì). A parte la sua puntualità con il goal ciò che piaceva alla gente era il suo carattere determinatissimo con cui dava il massimo fino all’ultimo istante delle partite. Agile ma anche molto duro da contrastare in campo, oggi sarebbe il calciatore ideale per la tanto agognata vittoria finale.

Salvatore Annona

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.