All’indomani della protesta di mercoledì, dove 800 cittadini infuriati avevano assediato la casa municipale per le alte tariffe della TARI, il sindaco, Francesco Piemonte, aveva annunciato un’assemblea pubblica fissata per le ore 18 del giorno dopo per discutere insieme alla cittadinanza della questione.

Ma l’incontro, tenutosi presso la palestra dell’Istituto Nicola Romeo, è durato meno di 30 minuti. Infatti quando il sindaco ha preso parola problemi tecnici riguardanti l’impianto di amplificazione hanno reso impossibile il proseguimento dell’assemblea. I cittadini, usciti fuori per permettere al sindaco di parlare a tutta la platea senza usare l’attrezzatura fatiscente, si sono ritrovati poi soli visto che il sindaco ha approfittato della distrazione per “scappare” dal retro, forse spaventato dalla tensione palpabile e dalle urla che arrivavano dai cittadini. Quando, però, i cittadini si sono resi conto della fuga del sindaco gli animi si sono velocemente accesi, sfiorando attimi di vera tensione, e provocando l’ira incontrollabile degli almeno mille cittadini accorsi all’assemblea.

La rabbia, poi, ha spinto i cittadini verso un corteo di protesta che è arrivato al comune dove, ad attendere i cittadini, c’erano due stazioni mobili dei carabinieri, parecchia polizia in borghese e più di 20 agenti in assetto anti-sommossa. I cittadini, che nel frattempo avevano bloccato la strada ed organizzato un sit-in di protesta fuori dal comune, a più riprese hanno invocato le dimissioni dell’amministrazione comunale. La folla, una volta sciolto il sit-in, ha organizzato un nuovo raduno alle ore 9.00 di questa mattina per proseguire la protesta, in vista dei rumors, non ancora confermati, che vogliono una nuova riunione alla sala consiliare.

L’atteggiamento del sindaco è inqualificabile – spiega il consigliere Giuseppe Italiae provocatorio. Questo modo di fare non fa altro che aumentare le agitazioni che già sono forti tra la popolazione“. Il sindaco, secondo il consigliere presidente dell’associazione Agorà, “deve delle risposte alla cittadinanza, la stessa che l’ha votato. Ma ormai le richieste della popolazione sono chiare: le dimissioni immediate ed irrevocabili della maggioranza“. Pensiero condiviso anche dal segretario del Partito Democratico, Salvatore Damiano, il quale ha spiegato che “l’opposizione ha lavorato unitamente per presentare delle proposte per alleviare le pene della popolazione, ma questa protesta dimostra l’opera fallimentare di questa amministrazione a cui non resta che l’ultimo atto delle dignitose dimissioni“.

Tra la gente presente al sit-in molti girano con le bollette della TARI per fare il confronto tra le tariffe del 2013 e quelle del 2014. Un’immobile di 39 mq con soli due inquilini ha ricevuto una richiesta di pagamento pari a 311 euro, oltre 120 euro in più rispetto ai 190 euro del 2013. Per un nucleo familiare di 4 componenti, invece, in un’appartamento da 80 mq il conto è di 556 euro, un aumento di 140 euro rispetto all’anno precedente, mentre, paradossalmente, c’è il caso di un nucleo familiare composto da 5 persone, con un invalido a carico, in una casa da 60 mq che paga 460 euro, rispetto ai 260 euro del 2013, nonostante una detrazione del 30%.

Francesco Di Matteo

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