Ancora una volta Napoli ospiterà un evento volto a sensibilizzare riguardo una realtà vittima del disinteresse dei media. Il soggetto in questione, dal 3 al 19 novembre sarà la Palestina, protagonista del progetto Pace e Libertà.
Palcoscenico dell’ evento organizzato da Napoliprogress2013 saranno gli ambienti neoclassici della Casina Pompeiana. Qui avrà luogo anche la mostra fotografica Shamsaan, organizzata grazie al contributo di Palfest. Questa presenterà un calendario di foto e storie di bambini palestinesi, progettato da un team di fotografi. A rappresentare Palfest sarà Nadia Meer.
Ad accompagnare Shamsaan vi sarà la mostra fotografica “Loro di Napoli e Loro di Palestina”. Verranno rappresentate parallelamente immagini e volti della vita quotidiana napoletana e palestinese. La sezione partenopea è a cura di Peppe di Donato, fotografo napoletano per passione.
Collaboreranno all’evento l’Assessore della Campania per Immigrazione ed Emigrazione Lucia Fortini, l’ambasciatrice palestinese Mai Alkalia, il Prersidente di Assopace Palestina Luisa Morgantini e Souzan Fatayer, membro della comunità palestinese.
In aderenza allo scopo dell’evento verrà trasmesso un docufilm reportage sulla situazione palestinese. Quest’ultimo punterà a rendere gli spettatori perfettamente partecipi della disumanità degli effetti della guerra israelo-palestinese.
Il conflitto, che dura ormai da più di sessant’anni, è offuscato da una soffocante confusione mediatica. Ciò ha portato il mondo intero a considerarlo come una “Guerra Infinita”, che non presenta alcuna via d’uscita. Intanto in Palestina, gli abusi e le ingiustizie continuano. A subirli sono soprattutto quei volti innocenti rappresentati da Shamsaan.
Secondo quanto riportato dall’Onu, infatti, vi sarebbero violazioni quotidiane dei diritti umani da entrambe le parti. L’atrocità di una guerra che continua ad essere percepita come “religiosa” si riflette in particolare sui bambini. Nel migliore dei casi,infatti, questi sono affetti da stress post traumatico (PTSD), che influenza le loro vite irreversibilmente, per poi giungere allo strazio dei bambini soldato, in uno scenario celato dalla disinformazione generale.
Corrado Imbriani