Giovedì 10 dicembre scorso, al suono della campanella gli studenti del Liceo Scientifico Arturo Labriola si sono ufficialmente dichiarati in stato di agitazione occupando quindi l’istituto.
Alla base della forte protesta degli studenti la situazione carente, ormai da anni dell’edilizia scolastica.
Ines Addeo, studentessa del liceo ai microfoni di Libero Pensiero News spiega i motivi della protesta:« Noi studenti del Liceo Labriola da anni rivendichiamo il diritto di usufruire degli spazi dell’area ex N.A.T.O. che rappresentano una reale soluzione ai problemi di edilizia scolastica fatiscente che colpiscono un’enorme numero di scuole dell’area flegrea. Come avviene ormai da due anni , noi studenti , insieme alle varie realtà e ai vari comitati che agiscono sul territorio (Bagnolo Libera, Disoccupati 7 Novembre, associazione polisportiva Lokomotiv Flegrea 2013), abbiamo indetto un corteo per le strade di Bagnoli che si è concluso proprio davanti i cancelli Dell’area ex nato.
Al termine di quest’ultimo abbiamo ottenuto un tavolo di trattative con la stessa fondazione Banco di Napoli. In vista di questo incontro con il commissario Sciarelli, previsto per giovedi 17 dicembre alle orr 14.30,noi studenti del labriola,attualmente in stato di occupazione, abbiamo organizzato un’assemblea pubblica alla quale sono invitati a partecipare tutte le componenti scolasticHe e comitati territoriali, affinché riesca ad emergere una proposta organica circa la gestione dei territori di suddetta area» – conclude.
Diverse le attività organizzate dagli studenti durante l’occupazione, tra cui corsi di attualità e informazione sulle problematiche del territorio flegreo. Previste diverse assemblee congiunte con i genitori, nelle quali si cercherà di elaborare una proposta comune da sottoporre all’attenzione del Commissario Sciarelli, circa l’utilizzo degli spazi dell’ex NATO.
«Ad occupare non è stato solo il Liceo Labriola ! – dice Ludovica Visone, studentessa del Liceo Labriola e membro del Coordinamento studenti flegrei. La nostra è una protesta coordinata. Stiamo cercando di soffermarci anche sul rapporto scuola – territorio, infatti partecipiamo anche all’assemblea Bagnoli Libera. Giovedì 17 dicembre avremo un’incontro con il Commissario della Fondazione Banco di Napoli, Sciarelli, al quale sottoporremo le nostre proposte. Come Coordinamento studenti flegrei abbiamo incontrato insieme ad altri soggetti anche la Regione Campania. In questa sede ci hanno fissato un’incontro con il Presidente De Luca per la questione trasporti e Reddito minimo».
Comunicato degli studenti:
Sono ormai più di vent’anni che il nostro territorio, quello dell’area Flegrea ed in particolare Bagnoli, subisce gli effetti del malgoverno nazionale e locale. Le sorti del nostro quartiere sono da troppo tempo nelle mani di chi ha speculato sui morti d’amianto e ha intascato fiumi di denaro pubblico. Simbolo della politica clientelare attuata dalle istituzioni, è l’area ex Italsider che, durante i 18 anni di “riqualifica”, portata avanti prima da Bagnoli S.p.a. e poi da Bagnoli Futura, non ha mai ricevuto una reale bonifica. Oggi le cose non sono cambiate: l’articolo 33 del decreto Sblocca Italia dà la possibilità, con l’individuazione di Invitalia come soggetto attuatore, agli stessi complici della devastazione di poter nuovamente speculare sul territorio. Anche l’area ex Nato, con i suoi 22 ettari e con gli edifici e gli impianti sportivi presenti al suo interno, potrebbe risolvere la carenza di servizi e spazi sociali che colpisce la nostra zona. Noi come studenti flegrei da ormai tre anni portiamo avanti un percorso per provare a riappropriarci di questi territori, demilitarizzati da oltre due anni e non ancora restituiti alla cittadinanza. Inoltre denunciamo lo stato di fatiscenza delle nostre scuole e individuiamo tale area come soluzione al problema dell’edilizia scolastica con la creazione di una cittadella studentesca.
L’altra faccia di questo governo, che mira ad escludere dal potere decisionale e dagli spazi democratici la popolazione, è la riforma Buona Scuola. Questa riforma, che entrerà pienamente in vigore da gennaio, rappresenta il culmine di un processo di aziendalizzazione e privatizzazione della scuola pubblica, iniziato con la riforma Zecchino-Berlinguer del 2000. Con la nuova riforma dell’istruzione, noi studenti saremo costretti a svolgere 200 ore di alternanza scuola-lavoro (400 per gli istituti tecnici e professionali) non retribuite, presentate come esperienza formativa, ma che in realtà hanno un solo nome: sfruttamento! L’alternanza scuola-lavoro prevede che i privati potranno investire negli istituti pubblici in cambio di manodopera gratuita, che quindi non saranno più di pertinenza prettamente statale. Inoltre la Buona Scuola concentra il potere nelle mani del dirigente scolastico, che talvolta potrà addirittura scavalcare le componenti scolastiche rappresentate dal consiglio d’istituto. Infine questo decreto introduce una falsa meritocrazia, palesata dal comitato di valutazione che giudicherà l’operato dei professori senza alcun criterio oggettivo.
Oggi, 10 dicembre, noi studenti del liceo scientifico Arturo Labriola abbiamo occupato l’istituto per riappropriarci dei nostri spazi e per dare un chiaro segnale di opposizione alle riforme attuate dal governo Renzi, in particolare Sblocca Italia e Buona Scuola, affinché l’occupazione diventi un laboratorio di idee dove gli studenti possano sperimentare la vera buona scuola. Occupazione che ha come obiettivi la creazione di momenti di dibattito e iniziative di sensibilizzazione, per organizzare un’opposizione allo Sblocca Italia e capire insieme come sabotare dall’interno la legge 107.Collettivo Labriola
Pasquale De Laurentis
@pasqdelaurentis