La protesta dei lavoratori Tim di ieri ha portato i suoi frutti. La richiesta delle persone che avevano occupato piazza Municipio è stata ascoltata e questa mattina una delegazione sindacale, insieme ad alcuni lavoratori dell’azienda, è stata ricevuta dall’Assessore al Lavoro e alle Crisi, alle Attività Produttive e al Personale del Comune di Napoli, Enrico Panini.
Durante l’incontro, l’Assessore ha annunciato la volontà di coinvolgere nell’analisi dei problemi discussi, anche il neo-nato Ministero del Mezzogiorno di Claudio De Vincenti. Ancora, Panini si è impegnato a contattare, personalmente e insieme al sindaco Luigi de Magistris, Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Telecom Italia.
Il segretario regionale della UilCom Campania, Massimo Taglialatela, ha detto che è fondamentale “che le istituzioni facciano pressioni sul Governo ma soprattutto sulle associazioni di categoria“. Egli, infatti, è convinto che “solo con una discussione ampia si può sperare di avviare a soluzione i problemi trattati, perché ci sono diversi casi in questione; oltre Telecom, abbiamo il caso di Almaviva ancora in alto mare. Bisogna rivedere quindi tutto il modello organizzativo”.
La pagina ufficiale Facebook dell’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Napoli ha pubblicato un comunicato stampa, circa l’incontro di oggi e che ben chiarisce quale sia la situazione aziendale attuale:
“La situazione dell’azienda #Tim da anni attraversa uno stato allarmante e sta raggiungendo sempre più livelli preoccupanti (…)
Sono almeno 6 anni che questa azienda usufruisce di ammortizzatori sociali (Contratto Di Solidarietà) per una parte dei lavoratori di Tim. Dopo i vari cambi di management e l’avvento di nuovi azionisti e del nuovo Amministratore delegato le cose sono nettamente peggiorate. L’azienda è passata da un piano industriale che prevedeva 14 miliardi di investimento sulle reti NGN e 4000 assunzioni, ad una dichiarazione di più di 4000 esuberi, con tagli per 1,6 miliardi di Euro.
Nella nuova piattaforma disegnata dai vertici sono previsti quindi tagli al salario, modifiche orarie che annullino lo straordinario (già da anni non retribuito e accantonato come banca ore), demansionamenti e controllo a distanza.
Trasversalmente a tutto ciò la decisione che potrebbe prendere Agicom dì dare la possibilità agli altri operatori di scegliere a quale azienda affidare l’installazione/manutenzione delle proprie linee telefoniche senza passare più da Tim (…).
Esprimo la mia piena solidarietà, quella dell’Amministrazione e del Consiglio Comunale nei confronti dei dipendenti Tim e appoggio il loro sciopero” esprime l’Assessore Enrico Panini. L’obiettivo di tagliare senza una minima visione del futuro aziendale e senza la minima volontà di ottimizzare i processi lavorativi non porterà a nulla di costruttivo e solido per l’azienda.
L’abbassamento del salario può condurre solo all’abbassamento della dignità del lavoratore e ad un conseguente declino della qualità dei servizi erogati. Sarò io stesso a scrivere all’Amministratore delegato di Tim per esprimere il pieno dissenso nei confronti di questo piano industriale che non tiene conto delle elevate professionalità, del know how tramandato da 30 anni e delle competenze specializzate dei tecnici Tim che operano nella nostra regione e nel mezzogiorno.
Non possiamo permettere che una tale eccellenza del nostro territorio venga depauperata e sminuita in questo modo!”.
Intanto, domani scenderanno in piazza altri lavoratori del settore dei Contact Center che per Taglialatela va ristrutturato completamente: gli ex dipendenti Gepin Contact. I lavoratori, che ieri erano insieme ai dipendenti Tim, protesteranno per un’ondata di licenziamenti, giunta nonostante risalga solo al 5 settembre scorso un accordo con Poste Italiane, che sembrava aver salvato 221 posti di lavoro nella sola Casavatore.
Desire Rosaria Nacarlo