Una crescita a doppia cifra, con percentuali di incremento sull’anno precedente vicine a 20 punti e possibili margini per migliorare ulteriormente: la fotografia dell’eCommerce B2b che arriva dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b del Politecnico di Milano descrive una situazione tutto sommato positiva per il comparto italiano, che potrebbe beneficiare dell’implementazione dei servizi gestionali digitali.

Volumi in crescita

Parlando dati alla mano, in totale si calcola che le transazioni derivanti dall’utilizzo di strumenti digitali nelle operazioni tra le imprese abbiano raggiunto alla fine del 2016 un valore di 310 miliardi di euro; bene ma non benissimo, perché questo significa una incidenza ancora marginale rispetto agli scambi complessivi, pari solo al 14% del totale delle transazioni B2b in Italia, che arrivano invece 2.200 miliardi di euro.

Risultati ancora marginali

Ancora più in dettaglio, sono 120 mila le imprese che hanno adottato soluzioni ad hoc, anche in questo caso con un incremento del 20% in dodici mesi, mentre hanno raggiunto quota 12 mila quelle che scambiano un totale di 150 milioni di documenti digitali tramite Edi (ovvero scambio elettronico di dati), con variazioni positive rispettivamente di 9 e 36 punti percentuali.

Il digitale agevola le relazioni tra le imprese

Nella filiera delle filiere creata composta dalle relazioni commerciali che si attuano tra gli oltre 5 milioni di imprese italiane, dunque, si sta diffondendo l’importanza di utilizzare soluzioni digitali e innovative, grazie anche allo sviluppo di software e piattaforme specializzate. In Italia la leader del settore resta Danea, che con i suoi programmi gestionali vanta già centinaia di migliaia di clienti sul territorio nazionale.

L’impatto dell’ecommerce B2b

La ricerca del Polimi rivela che la maggior parte dei volumi gestiti con soluzioni digitali nell’eCommerce B2b passa attraverso gli scambi tra produttori e rivenditori, che rappresentano la metà del totale; la restante parte si divide tra gli scambi produttori-fornitori (30%) e quelli tra grossisti e rivenditori e tra produttori e grossisti, che si dividono l’ultima quota del 20%. Il ritmo di crescita annuo, come detto, è stato del 19% nel 2016, ma guardando i risultati del quinquennio si nota un incremento più che doppio rispetto al 2011; in percentuale, inoltre, si stima che oggi oltre la metà delle grandi imprese e più di un quarto delle PMI utilizzi già strumenti di eCommerce B2b.

Tante luci e qualche ombra

Positive anche le variazioni per gli altri processi digitali, a cominciare dall’incremento dello scambio elettronico di dati, arrivato come accennato a oltre 150 milioni di documenti che coinvolgono oltre 12 mila imprese. In soli termini quantitativi, in Italia si contano 430 tra Extranet e Portali B2b, che connettono 120 mila organizzazioni per lo scambio di documenti del Ciclo dell’Ordine, mentre 250 sono i grandi portali di eProcurement, nella maggioranza dei casi attivati da grandi imprese per supportare soprattutto i processi di selezione e qualifica dei fornitori. Tra i punti su cui bisogna ancora crescere, invece, Polimi segnala ancora come limitata l’adozione di soluzioni digitali collaborative.

I commenti sul settore

“La trasformazione digitale del Paese deve partire dalle relazioni B2b, che rappresentano circa il 75% del mercato italiano”, afferma con convinzione Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b, che spiega come “oltre a sfruttare le opportunità degli strumenti tecnologici, però, digitalizzare i processi B2b richiede di sentirsi parte di un ecosistema più esteso della propria organizzazione in una prospettiva collaborativa di filiera ancora poco diffusa tra le imprese italiane”. Gli fa eco Irene Facchinetti, Direttore dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b, che sottolinea che “il valore dell’eCommerce B2b resta ancora marginale in termini di incidenza sul transato delle imprese in Italia, ma è in sensibile crescita: abbiamo registrato una maggiore sensibilità da parte delle imprese alle opportunità offerte dall’eCommerce B2b, inteso come ripensamento in chiave digitale del modo in cui un’organizzazione funziona e si relaziona con i propri clienti e fornitori. Deve, però, diventare una priorità per tutte le imprese e per il Paese”.

Anna Capuano

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