Ibrahim, un ragazzo della Costa d’Avorio cresciuto in Gambia, viveva da anni in Italia e pochi giorni fa è morto all’età di 24 anni.

La storia della morte di Ibrahim è pregna di razzismo ed è una denuncia alle falle del funzionamento della sanità pubblica nel napoletano.

“Ibrahim se n’è andato tra sofferenze indicibili. Il suo calvario è iniziato la mattina del 9 luglio, quando ha cominciato ad accusare forti dolori addominali e si è recato all’ospedale Loreto Mare, che lo ha rimandato a casa dopo un’iniezione senza visitarlo con adeguata attenzione . Immediatamente dopo le condizioni di Ibrahim sono peggiorate, e ha incontrato solo altri ostacoli; l’ostilità del tassista a cui ha chiesto di essere accompagnato nuovamente in ospedale e da cui si è sentito rispondere un no secco. Per trasportarlo, dicevano, c’era bisogno di un fantomatico “permesso della polizia”, solo perché Ibrahim era nero. L’attesa interminabile delle ambulanze del 118 e della guardia medica che non sono mai giunte. L’omissione di soccorso delle forze dell’ordine che davanti alle richieste di aiuto non hanno battuto ciglio tirando diritto con indifferenza. Ibrahim è morto subito dopo essere arrivato finalmente in ospedale dopo essere stato portato in spalla dai suoi amici fino alla guardia medica, dopo un’attesa interminabile in condizioni critiche. Da quel momento suo fratello e gli amici non hanno ricevuto informazioni per quasi 10 ore. I medici si sono rifiutati di parlargli.” È questa la storia riportata dagli attivisti dell’Ex-opg che in questi giorni si sono mobilitati per fare in modo che non venga insabbiata,  che sia fatta giustizia per la morte di questo ragazzo e per permettere ai familiari e agli amici di sapere la verità su quanto accaduto.

Verità giustizia Ibrahim
Corteo per la morte di Ibrahim

Il 12 luglio gli stessi attivisti, insieme a familiari e amici di Ibra si sono mobilitati in un corteo che si è spinto fin sotto la prefettura per ribadire il loro appello : “Verità e giustizia per Ibrahim”.

Contro questa storia di malasanità e razzismo è questo l’appello che viene portato avanti: “Chiediamo con forza che la storia di Ibra non venga dimenticata, che le Istituzioni preposte si preoccupino di fare emergere la dinamica in cui Ibrahim se n’è andato, le responsabilità, le mancanze. Non è un paese civile quello che accetta che razzismo e malasanità possano mietere vittime impunemente.”

Verità giustizia Ibrahim
Corteo per la morte di Ibrahim

Per supportare la campagna di sostegno per le spese legali, il rientro della salma in Gambia e per la famiglia di Ibrahim:
Causale: Verità e giustizia per Ibra
Intestata a: ASSOCIAZIONE “TERRA TERRA”
IBAN: IT30B0359901899050188532427

Andrea Chiara Petrone

 

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