Venere, il pianeta considerato gemello alla Terra per massa e dimensioni, è il corpo più luminoso che appare nel cielo, dopo la Luna. La sua atmosfera fatta di acido solforico rende impossibile la vita, ma un recente studio ha forse scoperto un passato inaspettato per il pianeta più caldo del sistema solare.

Come dicevamo, Venere ha un’atmosfera ricca di acido solforico, assolutamente inospitale. Tale atmosfera, particolarmente corrosiva e con una altissima pressione, ha reso particolarmente difficile l’esplorazione della sua superficie. Le prime missioni sul pianeta venusiano andate a buon fine sono avvenute, infatti, soltanto negli ultimi anni.

Un recentissimo studio di alcuni ricercatori del’ Université Paris-Saclay in Francia ha permesso di ricostruire alcune simulazioni realistiche del passato di Venere. Lo scenario che si è presentato ai calcolatori è un pianeta coperto da un sottile strato di nubi sotto alle quali vi era un grande quantitativo di acqua. Gli studiosi sono molto cauti su queste simulazioni che sono partite dall’analisi delle formazioni rocciose. Gli scenari appaiono verosimili, ma non assolutamente certi.

Venere ha da sempre affascinato studiosi e non fin dall’antichità. È l’unico pianeta che è possibile esaminare, in particolari condizioni, alla luce del giorno come la Luna ed è sempre possibile osservarlo luminosissimo dopo pochi minuti dall’alba e dopo pochi minuti dal tramonto. Il primo a studiarlo fu Galileo Galilei che grazie all’analisi del suo moto dimostrò l’eliocentrismo copernicano di cui egli era fervido sostenitore.

Nel prossimo futuro ci saranno diverse missioni su Venere alla ricerca di altre informazioni su questo pianeta che sembra aver avuto la stessa evoluzione della Terra. Tra le prossime missioni ne è prevista una che verrà messa a punto e programmata dall’agenzia spaziale russa. Si prevede che tale missione possa partire nel 2024 con l’obiettivo di svelare gli ultimi misteri del nostro pianeta “gemello”.

Salvatore Annona

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