La squadra di Sannino riesce ad imporsi per 2-1 nel 41esimo derby contro il Benevento, che perde così la possibilità di agganciare il Verona al secondo posto.
Doveva essere una partita spettacolare quella tra Salernitana e Benevento, nonostante i giallorossi fossero, alla vigilia, i favoriti in virtù della posizione in classifica a ridosso del secondo posto, e così è stata. I Granata hanno tirato fuori, finalmente, quella garra che nelle ultime uscite si è vista solo a tratti. Si è giocato un tempo per parte: i padroni di casa hanno subito impostato il ritmo del gioco e lo hanno portato avanti per tutta la prima parte di gara, salvo poi tremare sotto i colpi di un rigenerato Benevento nella ripresa. La Salernitana ha avuto nel solito impressionante Vitale e nell’inaspettato, giovanissimo Luiz Felipe (chiamato a sostituire Tuia) i propri punti di forza che hanno garantito ottima spinta offensiva e quella stabilità difensiva fino ad oggi piuttosto intermittente. Ci sono stati comunque i momenti in cui la difesa granata ha tremato, ma più per meriti degli avversari che per propri demeriti. Prestazione generosissima di Zito e Rosina, entrambi votati al sacrificio durante tutta la gara, mentre si è visto un po’ sottotono Massimo Coda che, in ogni caso, ha portato avanti il suo sporco lavoro da prima punta vecchio stile.
Pronti, via ed i ragazzi di Sannino sono subito pericolosi, prima con Rosina al 9′ e poi con Improta (anche lui protagonista di una bella prestazione) che, appena due minuti dopo, scarica dal limite dell’area un colpo da calcetto puro sulla traversa di Gori. Il Benevento è subito in balìa degli avversari e fino allo scadere dei primi 45 minuti non riesce a superare quasi mai la linea del centrocampo. La palla non sembra voler entrare, almeno fino al 31′ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Zito spizza di testa facendo la sponda per Della Rocca che, con una girata da attaccante puro, batte il portiere Sannita. Al 42′ arriva il raddoppio con il classe ’97 in prestito dalla Lazio, Luiz Felipe: trovatosi sotto porta a tu per tu con Gori decide di sfoderare un missile terra aria che si stampa sulla parte bassa della traversa finendo in rete. Da questo episodio c’è la reazione degli ospiti che ci provano subito con Ceravolo che impegna Terracciano nella prima parata della partita. È solo un assaggio di quello che accade nel secondo tempo quando, con l’ingresso di Cissè e lo spostamento di Ciciretti sulla destra, il Benevento inizia a pressare furiosamente creando svariate occasioni da gol, dapprima con un colpo di testa di Jakimovski, poi con Buzzegoli ed infine con lo stesso Cissè, fino al gol su incornata da calcio piazzato di Lucioni che pochi minuti prima aveva sventato il 3-0 ribattendo sulla linea un tiro di Coda, innescato da un errore di Pezzi in disimpegno.
La Salernitana ha finalmente imposto un gioco, il proprio, quello impartito da un allenatore troppo e ingiustamente contestato. Il tutto contro l’avversario più difficile tra quelli affrontati fino ad oggi. Unica pecca? Troppi cali di tensione che avrebbero potuto risultare fatali ai fini di quella che a Salerno è diventata una vera e propria festa insieme ai tifosi di Schalke 04 e Liverpool, accorsi nella città d’Ippocrate per coronare un bel gemellaggio dal respiro Europeo.
Vincenzo Marotta