A causa dell’elevato numero di crisi umanitarie internazionali e della mancanza di fondi, l’Organizzazione delle Nazioni Unite sarà costretta a ridurre notevolmente le razioni di cibo destinate ad oltre 500mila rifugiati in Kenya. Lo si è appreso da una dichiarazione rilasciata Venerdì dall’organizzazione. A partire da questi giorni, milioni di rifugiati riceveranno una razione giornaliera di cibo contenente 1000 calorie, meno della metà delle 2100 calorie che stavano ricevendo da gennaio di quest’anno.
Steve Taravella, portavoce del World Food Programme dell’ONU, ha detto che questa è una misura di ultima istanza intrapresa per far fronte ad altre crisi umanitarie come quella in Sud Sudan, nella Repubblica centrafricana, in Siria, in Iraq e in alcuni paesi dell’Africa occidentale, dove l’ebolavirus è ancora una minaccia.
“Non vorremmo farlo. Annunciare a persone affamate che riceveranno meno cibo di quanto sono abituati a ricevere non è mai facile“, ha detto il portavoce.
Paul Turnbull, direttore del WFP in Kenya, ha detto: “Il World Food Programme ha fatto tutto il necessario per evitare il taglio delle razioni […] noi continuiamo ad appellarci alla comunità internazionale affinché ci aiuti“.
Ultimamente il Kenya ha visto giungere nel proprio territorio centinaia di migliaia di persone in fuga dai territori confinanti, principalmente dalla Somalia e dal Sud Sudan, quest’ultimo teatro di una feroce guerra civile.
Attualmente il WFP sta cercando di raccogliere 38 milioni di dollari per aiutare i rifugiati in Kenya nei prossimi sei mesi. È in arrivo una donazione alimentare dagli Stati Uniti, ma basterà solo per le prossime sei settimane.
l’UNICEF stima che quasi un milione di bambini in Kenya stia soffrendo di vari disturbi legati alla malnutrizione e quasi mezzo milione di giovani ne soffrirà entro la fine dell’anno.
Anche in Mali la situazione è fuori controllo: le Nazioni Unite hanno ricevuto solo il 48% dei fondi destinati agli aiuti umanitari per il paese e una serie di problemi quali siccità, invasioni di locuste e conflitti politici ha lasciato altre 4 milioni di persone senza sufficiente cibo. Il direttore delle missioni umanitarie delle Nazioni Unite ha detto che dovremmo aspettarci un peggioramento della situazione se presto non verranno stanziati ulteriori fondi.
“Quando ci sono così tante crisi sul pianeta, è semplicemente impossibile continuare a fornire aiuto.“, ha detto il portavoce Taravella.
Bruno Formicola