La cultura unisce, e non c’è nulla di più vero. Ci riferiamo all’accordo stipulato a San Pietroburgo tra il museo russo, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la Soprintendenza Pompei. Un’iniziativa, contratta alla presenza del ministro dei Beni Culturali Franceschini, con cui si dà il via a un percorso della durata di quattro anni, fatto di scambi culturali, studi e ricerche. È l’inizio di una collaborazione, che prevede condivisione di nozioni e di competenze, allestimento di mostre e realizzazione di progetti espositivi.
Nei prossimi quattro anni avranno inoltre luogo stage di studio, che mirano all’incontro e alla proliferazione del sapere scientifico e di quello archeologico e storico-artistico. Al centro dell’interesse troveremo la produzione orafa: preziosi gioielli antichi realizzati dai popoli Sciti e dai Romani a Pompei. A far da ponte tra il nostro patrimonio culturale e quello russo, sarà l’arte di Antonio Canova. Grandioso ed instancabile artista, Canova soggiornò a Napoli e l’eco della sua fama giunse fino in Russia, dove la zarina Caterina II lo invitò a corte. Costretto dalle sue precarie condizioni fisiche a declinare l’invito, Canova realizzò, in segno di gratitudine e di ringraziamento, la sua famosissima scultura Amore e Psiche.
I rapporti storici tra il mondo russo e napoletano dall’età borbonica ad oggi, le rappresentazioni paesaggistiche di Napoli realizzate da artisti moderni italiani e russi: questi gli altri punti focali dell’iniziativa culturale.
PROGRAMMI FUTURI – Secondo quanto ci è noto, l’anno 2018 sarà contrassegnato da una mostra con protagonista Pompei all’Ermitage di San Pietroburgo e tre eventi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli sull’oro degli Sciti. La mostra dedicata a Canova, insieme ad una mostra sui vedutisti russi, avrà luogo nella prima metà del 2019 in Russia, per poi spostarsi nella seconda metà dell’anno al museo napoletano.
Sonia Zeno