Correva l’anno 2013 e i ragazzi del Forum dei Giovani di Somma Vesuviana erano ben lieti di festeggiare la solidarietà e la vittoria contro camorra.

La sera del 14 marzo di quell’anno, infatti, veniva loro consegnata una proprietà immobiliare appartenuta al boss di Somma Vesuviana, Fiore D’Avino. L’attico, sito nel palazzo conosciuto come l’ex posta, è situato in via Raimondi e per i giovani rappresentava fiducia nelle istituzioni e lotta contro la criminalità. Tutto sarebbe stato un simbolo forte per le generazioni future se non fosse stato per alcune difficoltà burocratiche, che hanno impedito la consegna dell’immobile ai ragazzi, e quindi un utilizzo dello stesso per scopi semplicemente sociali.

La settimana appena trascorsa ha visto la discussione in ambito di Consiglio e si direbbero irrisolte e incerte le sorti dell’appartamento. Il consigliere De Falco del PD, presidente della Commissione Trasparenza, preoccupato per le sorti del bene e per la mancanza di chiarezza, nel sollevare la questione ha innescato un’ulteriore miccia, dalla quale trapela una forte instabilità dell’amministrazione, a meno da un anno dall’insediamento.
Alla questione dell’attico, sembrerebbe il caso di annetterci anche quella relativa al destino del Castello D’Alagno, anch’esso ancora chiuso nonostante i lavori, seppur scadenti, di restauro. Ma, pare che questa sia un’altra storia, connessa ad altri interessi passati.

Ad ogni modo, i convincimenti circa l’attico sono alquanto divergenti. Il Sindaco, Pasquale Piccolo, e il Vicesindaco, Gaetano Di Matteo, infatti, non la pensano allo stesso modo. Il Di Matteo, a quei tempi esposto in prima linea come attivista del Forum giovanile, dichiara espressamente che la proprietà è già nelle mani dell’associazione, la quale però non può ancora usufruirne per difetti amministrativi relativi allo stesso Forum, il quale, in sostanza, necessiterebbe di essere ricostituito. Il Sindaco, dal canto suo, parla di problematiche condominiali, alle quali il forum andrebbe incontro se stabilisse la sua sede lì: i giovani, nel salire e scendere le scale potrebbero dare fastidio agli altri condomini. Motivo per cui appoggerebbe una destinazione diversa.

Le circostanze controverse della questione porgono al paese chiari segnali di miglioramento e di civiltà, poiché, senza alcun dubbio, l’utilizzo del bene darebbe ai giovani una spinta verso il futuro.
Da facebook, però, emergono dissensi e malcontenti, soprattutto tra i giovani, e si leggono sempre più segnali di peggioramento e decadenza delle istituzioni. Nonostante le potenzialità della cittadina alle pendici del Monte Somma, in effetti, sempre più giovani diplomati e laureati scelgono di non immischiarsi nelle vicende politiche, ritenendo la politica una prerogativa strettamente connessa ad una divertente élite, composta dalle solite facce e da personaggi alquanto divertenti. Alcuni altri, nel disperato tentativo di accostarsi, restano praticamente schiacciati e dichiarano di non volersi sporcare le mani.

Insomma, mettere d’accordo tutti non si può, specie quando tra le generazioni più mature, si sentono espressioni che dovrebbero far riflettere, come: “Quando a Somma c’erano i boss, si stava più tranquilli di adesso che a comandare è la politica”.

Anna Lisa Lo Sapio

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