Napoli, novità in vista per la Terza Municipalità Stella – San Carlo all’Arena. Nella giornata di ieri sono arrivate alcune importanti innovazioni. Ecco i progetti proposti:
- Il primo riguarda l‘Istituto Giovanni Caselli, il cosiddetto Istituto delle porcellane che rischiava di essere accorpato al De Sanctis a causa della delibera dello scorso ottobre di città Metropolitana. La municipalità ha riconosciuto l’inutilità dell’accorpamento ammettendo, però, che in questo modo di certo non potranno essere risolti i problemi del Caselli. La Regione Campania ha riconosciuto, inoltre, il titolo di “indirizzo raro” all’Istituto che si trova nel Real Bosco di Capodimonte e che sin dagli anni ’60 rappresenta un’eccellenza per quanto riguarda la tradizione artigianale napoletana.
- La seconda questione è quella che riguarda il Centro di accoglienza “La Palma”. Quest’ultimo presenta una grave situazione finanziaria, ma il nuovo progetto sembrerebbe portare un lume di speranza. Ieri è stato, infatti, approvato in giunta municipale un provvedimento che permetterà di risolvere per circa un mese e mezzo la questione. “Grazie all’intervento dell’Assessorato al Welfare, si sono trovati alcuni fondi che serviranno a garantire il servizio ai circa 100 senza fissa dimora che usufruiscono dello spazio.” ha spiegato Ivo Poggiani in un post di Facebook. Il presidente della Terza Municipalità ha, inoltre, ringraziato i ragazzi della cooperativa “La Locomotiva” che hanno portato avanti il servizio per circa 10 giorni senza ricevere alcun compenso.
- L’ultimo punto discusso è stato quello della Scuola “Folliero” in cui, purtroppo, continua la situazione di precarietà causata dall’assenza di personale. La Terza Municipalità sta lavorando per cercare una soluzione e nel frattempo interverrà per ripristinare i bagni scolastici e garantire un buon servizio igienico ad alunni e personale.
Questi provvedimenti intrapresi dalla giunta municipale rappresentano un grande passo in avanti. Si auspica che in futuro vengano trovate soluzioni definitive ai problemi sopracitati ad oggi, ahimè, ancora irrisolti.
Mara Alessandra Zita