GIUGLIANO IN CAMPANIA – Si è conclusa con una proroga di alcuni giorni la protesta a Lago Patria, in via Madonna del Pantano, contro gli abbattimenti disposti dalla Procura Generale di Napoli. Sono circa 100 le demolizioni ordinate a Giugliano in Campania, un comune sul litorale tra Napoli e Caserta, dove abitano oltre 120mila persone. Inutile forse il suggestivo striscione che recitava: “Stop agli abbattimenti. Giù le mani dai nostri sacrifici!
Libero Pensiero si è già occupato della vicenda nei mesi scorsi, quando una ruspa distrusse le sorti di una famiglia composta da genitori e due minori. Ieri, 15 Maggio, nonostante le barricate della resistenza popolare al parco Arianna, gli agenti in tenuta anti – sommossa, hanno fatto irruzione per placare il tumulto, sfidando una barricata di oltre 100 persone e una donna, in particolare, ha addirittura minacciato di lanciarsi nel vuoto.

L’argomento sembra piuttosto delicato e, nonostante manchino pochi giorni al voto per eleggere il nuovo sindaco, l’ordine di abbattimento per le due residenze, dichiarate abusive e per le quali sono state rigettate le relative richieste di condono, è stato improrogabile. Nell’aprile scorso un’intera palazzina in via Pagliaio del Monaco, una traversa di via Arco Sant’Antonio, fu demolita e gli sgombrati, per ironia della sorte, furono ospitati in una residenza adiacente e ugualmente abusiva.
Vogliamo solo una proroga di quindici giorni – fanno sapere i proprietari dei due stabili del parco Arianna – tra poco arriverà la pronuncia della Corte d’Appello e della Cassazione sui ricorsi che abbiamo presentato. Abitiamo in quelle case. Non possono cacciarci via in questo modo.
E, sono quasi 150 le famiglie che vivono questo disagio, tra l’abusivismo edilizio che deturpa l’ambiente e i cospicui risparmi investiti nel sogno più ambito che rischia ora di essere spazzato via dalle ruspe.

Il dramma sta coinvolgendo tutto il territorio di Giugliano e, in merito, il presidente Caldoro da twitter fa sapere: “Una casa che va giù è un dramma per le famiglie. Stop abbattimenti e subito la legge alla Camera”.

La situazione, dunque, è al momento di intrepida attesa per la sorte delle famiglie coinvolte e, nel frattempo qualcuno sta già provvedendo, a malincuore, a liberare le dimore abusive dai beni mobili.

Anna Lisa Lo Sapio

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