Per il secondo anno consecutivo Legambiente Salerno ha deciso di promuovere una giornata sulla storica campagna contro i rifiuti “Spiagge e fondali puliti”, evento creato per la sensibilizzazione su queste tematiche e per ripulire le coste italiane da ogni tipo di abuso.
Questi argomenti sono particolarmente attuali per Salerno, nella cui provincia trovano casa la Piana Del Sele, l’Agro Nocerino Sarnese, il Torrente Cavaiola, la Solofrana ed il Fiume Sarno, che da anni sono inquinati da ogni tipo di rifiuti e abbandonati a sé stessi.
L’appuntamento si è tenuto Giovedì 15 giugno presso la spiaggia “Baia” di Salerno, in cui sono stati coinvolti in maniera diretta gli studenti gli studenti dell’Università di San Diego, i quali stanno svolgendo un programma didattico di lingua e cultura presso l’Accademia Italiana di Salerno che include anche un progetto di “Civic Engagement”, nato in un’area fortemente inquinata da ogni tipo di rifiuti ed impegnato in operazioni di monitoraggio, analisi e pulizia dell’area coinvolta.
Sono stati coinvolti anche i ragazzi stranieri che frequentano il Cpia di Salerno (Centro Provinciale Istruzione Adulti) che stanno conseguendo le certificazioni di competenza della lingua italiana. Vi sono stati contributi da parte dei soci del Fisherman CLUB Salerno, i quali hanno messo a disposizione imbarcazioni e sub privati per ripulire il fondale sabbioso salernitano dai rifiuti.
Come ha dichiarato Elisa Macciocchi, presidente di Legambiente Salerno “Orizzonti”: “Come ogni anno siamo impegnati in un gesto concreto di impegno civico e di forte sensibilizzazione, che segue l’indagine nazionale della beach litter, effettuata sul litorale salernitano a fine aprile, e che ha l’obiettivo di indagare quantità e tipologia di rifiuti presenti sulle spiagge italiane e del Mediterraneo, al fine di contribuire alla Direttiva europea sulla Marine Strategy. Ognuno di noi deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni arginando l’inciviltà delle persone che abbandonano i rifiuti in spiaggia dopo una giornata al mare o semplicemente nella vita di tutti i giorni”.
Si parla di responsabilità. La responsabilità di vivere in un’ecosistema danneggiato dal cammino dell’umanità, un cammino che abbonda di rifiuti di ogni categoria che, trasportati dalle mareggiate, si soffermano sulle spiagge. Si parla della consapevolezza della drammaticità dei dati: lo scorso anno un monitoraggio condotto da Legambiente su un campione di 47 spiagge sparse lungo la Penisola ha contato oltre 33mila rifiuti, una media di 714 rifiuti ogni 100 metri. Rifiuti di diversa natura che abbandonati a sé stessi, col tempo non si dissolvono ma si rimpiccioliscono, facendo sentire la propria presenza in qualità di particelle indissolvibili che continuano a danneggiare l’ecosistema marino.
“Pensare globalmente, agire localmente”: partendo dall’informazione di ciò che accade al mondo e dal rispetto dei luoghi che ci appartengono.
Nicoletta Crescenzo