1. Dichiarazioni discutibili. Ieri sera mi sono connesso a facebook ed ho letto questo post:

Oggi è stata emessa la sentenza dal tribunale di Ascoli Piceno contro di me per diffamazione, per aver detto in un…

Posted by Beppe Grillo on Lunedì 14 settembre 2015

Incredibile ma vero: il leader, ah no il capo, ah no il portavoce, ma no, il fondatore (almeno su questa dovremmo essere tutti d’accordo) del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, si paragona a Mandela e Pertini. Due “personaggetti” qualunque, direbbe De Luca: uno ha lottato contro l’apertheid fino alla morte ed un altro, partigiano, in prigione perché combatteva la dittatura. A proposito di contrasti forti verrebbe quasi da pensare: che Grillo abbia fatto questo parallelo perché vuol lottare contro una giustizia, secondo lui, non giusta? Dov’è che l’ho già sentita questa? Ma no, stiamo tranquilli “Beppe è un ex comico. Scherza”, direbbe qualcuno dei suoi intento a difenderlo, e a ricordarcelo ci ha pensato Spinoza.it con questa battuta:

Grillo condannato per diffamazione: “Io come Mandela e Pertini”. Grillo condannato per diffamazione.[paulo coelhol]

Posted by Spinoza.it on Lunedì 14 settembre 2015

Si potrebbe anche citare il famoso “Se perdiamo le Europee, mi ritiro dalla politica”, ma meglio non sparare sulla Croce Rossa.

2. Assenza di chiarezza del ruolo di Grillo. Il ruolo di quello che, secondo Wikipedia, prima si definiva “Capo politico e garante” e dopo “Capo politico e rappresentante” è stato sempre ambiguo: a metà fra il leader e un satirista.

Infatti i primi interventi tv dei Parlamentari pentastellati sono ricchi di domande sul ruolo di Grillo nella gerarchia interna, divenute ancora più stressanti dalla nomina del Direttorio, approvata dalla “rete”. Il comico (o ex comico?) ha comunque continuato a parlare per conto del Movimento come ieri, raccogliendo spesso commenti dai cronisti quali “Ogni volta che parla toglie voti ai suoi”.

3. Non sembrano molto diversi dagli altri. Ricordate quando l’Onorevole Di Battista diceva in tv “Berlusconi è condannato e deve andare in galera”? A quel punto si accese una piccola speranza in molti di noi, anche in chi non credeva nei “ragazzi” di Grillo, ossia che almeno un partito, ah no un movimento, non avrebbe parlato di “Giustizia ad orologeria” e “Magistratura politicizzata”.

Ieri, invece, leggere quel post e commenti contro una “magistratura coalizzata” per far fuori l’ex leader m5s a causa delle “tue battaglie contro il potere” ha fatto cadere le braccia.

4. ..Eppure si vantano della loro superiorità morale morale. Riassunta perfettamente dalla frase “Dimissioni e tutti a casa, dopo regolare controllo della Finanza per capire se hanno più di quanto avevano prima di entrare in politica”?

Solo nel nostro Paese un movimento fondato da una persona condannata, per “omicidio colposo plurimo” prima e per “diffamazione aggravata” poi, potrebbe fare della moralità il suo vessillo. Grillo ha più volte ribattuto dicendo “Io, però, non mi candido”. Questo è sicuramente vero (almeno finora), però sentir pontificare una persona condannata per omicidio e per diffamazione – nell’ultimo caso più di una volta, ndr – non è molto dissimile dal sentir parlare il tanto odiato Berlusconi che, a voler essere precisi, di condanne definitive ne ha ricevuta solo una.

5. L’assenza della competenza tanto sbandierata. Ricordate quando il satirista diceva “Ci vuole gente competente”? Leggete cosa disse l’uomo che i grillini amano chiamare “il mitico Dibba” in uno dei suoi accorati appelli contro l’Europa:

“Serve una banca pubblica nazionalizzata che emetta e stampi moneta. E’ un modo per dare a un popolo, a un governo, un potere: una politica monetaria, fiscale, valutaria”

Per politica fiscale si intende la facoltà di uno Stato di utilizzare la leva fiscale per raggiungere determinati obiettivi, poter promulgare o abolire tasse: libertà che abbiamo ancora o almeno così pare. Quando lessi, rimasi di ghiaccio. Non potevo credere che qualcuno avesse detto una cosa del genere e che “i cittadini informati”, dopo averla ascoltata senza andar via, avessero addirittura applaudito: competenza a cinque stelle.

6. La libertà di stampa. Un altro punto essenziale è la stampa. Da anni dicono che la stampa “è controllata dai poteri forti” e poi fondano TzèTzè, Vista ed altri siti online basati sul click baiting più becero (aspettiamo solo la notizia “Fine del mondo domani. Clicca qui e scopri perché”). Critichi la libertà di stampa e questa sarebbe la tua alternativa? Magari potresti modificare le leggi sull’editoria, alleandoti con qualcuno… Ah no, non si può.

Forse la vignetta di RDS di stamani riassume correttamente i meccanismi della politica in Italia: tifo. L’unico tifo in cui a perderci sono proprio i supporter.

Ferdinando Paciolla
@NandoPaciolla

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1 commento

  1. Sei un vero grande leader,hai dimostrato la tua
    Lealtà, onestà,l’inarrivabilita’della serietà con
    cui hai fatto capire a quei porci dalla boldrini
    a quel cesso di napolitano che si.può vivere
    e da signori anche senza tanti soldi privilegi
    e furti,collusioni mafiose,condanne annullate
    o ridotte ai domiciliari l’uso,Azzolini e un’altra
    miriade di ladroni ti ho votato e ti voteto’
    sempre come ho votato la Laricchia!!!
    Miraccomando cerca di vincere ti vogliamo
    al potere!!Complimenti infiniti auguri e un pro-
    fondissimo ringraziamento di cuore per tutte
    le imprese ed operai che hai aiutato!!Sei grande nonché credo l’unica nostra speranza
    di salvezza per la più bella nazione del mondo!!Con affetto e simpatia Roberto Difino

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