Non più lontano di qualche settimana fa la selezione Under 21 della Spagna, la Rojita, era considerata il top della categoria. Sotto la vecchia guida tecnica di Milla prima, e Lopetegui poi, i cuginetti dell’Invicible Armada di Del Bosque hanno vinto senza troppi patemi gli ultimi due Europei. Nel 2013, nel torneo israeliano, a farne le spese furono gli Azzurrini di Devis Mangia, sconfitti 4-2 in finale.
NESSUN SINTOMO – Non si può certo dire che da quando c’è stato il passaggio di consegne in panchina, da Lopetegui a Celades, sia iniziata una fase di calo della Rojita. I risultati non sono affatto peggiorati e il gioco neppure. Per certi versi i cambiamenti hanno sorpreso in positivo, perché la formazione ha dimostrato di poter fare a meno dei vari Bartra, Isco e Thiago, senza perdere qualità nel palleggio o efficacia in fase offensiva.
La compagine, infatti, si conferma inarrestabile, grazie ai senatori Muniain, Morata e Sarabia, coadiuvati da nuovi innesti di tutto rispetto e ottimo rendimento, come Saul Niguez, Sandro Ramirez e José Gaya.
Le armi a disposizione sono le solite: palleggio prolungato, movimenti registrati alla perfezione, tagli degli esterni d’attacco e terzini in costante proiezione offensiva. Il tutto condito da un vigoroso pressing alto e immediato per recuperare la palla il prima possibile.
ELIMINAZIONE – L’uscita di scena brucia perché quando non sei abituato a questi scenari fai fatica ad immaginarli e digerirli. Dopo lo 0-0 della partita d’andata, giocata in Serbia, c’era grande attesa per il riscatto degli uomini della Rojita. Lo stadio di Cadice doveva essere il patibolo per gli avversari, considerati ancora una volta vittima sacrificale. Gli uomini di Curcic, però, hanno saputo fronteggiare le prime difficoltà e sono passati in vantaggio alla mezz’ora, grazie ad un’autorete di Saul Niguez. Da qui in poi, per gli iberici la partita è stata un calvario. Servivano almeno due reti contro una squadra capace di chiudersi e soffrire, decisa ad avere la meglio. Pertanto, la condizione psicologica è precipitata e i meccanismi perfetti hanno iniziato a scricchiolare. Infatti, nonostante siano stati in costante proiezione offensiva, i ragazzini di Celades hanno collezionato solo una serie infinita di assoli tentati e falliti. Il pari, che ha acceso un barlume di speranza, è arrivato solo nel recupero del secondo tempo, con Sergi Roberto, ma Kostic ha chiuso i giochi con la rete dell’1-2, regalando ai suoi una qualificazione inattesa.
DOPPIA BEFFA – Sembrava tutto pronto per accogliere la Rojita in Repubblica Ceca, all’Europeo del 2015, invece è arrivata l’insperata eliminazione per mano della Serbia. Un’eliminazione che costa caro, perché oltre a mancare alla competizione di categoria, la Spagna non porterà la sua selezione Under 21 alle Olimpiadi del 2016. La delusione è ancor più grande se pensiamo che sono stati richiamati per l’occasione anche Isco e Munir El Haddadi, già selezionati da Del Bosque, ma accorsi in aiuto di Celades.
Pochi mesi fa la Nazionale maggiore spagnola ha perso la faccia in Brasile, uscendo ai gironi, con soli tre punti, e ora la Rojita si è arresa alla più modesta Serbia nel play-off decisivo: potrebbe essere finita l’era dell’invincibile Spagna.
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Alessandro Cappelli