POMIGLIANO D’ARCO – Venerdì sera sono cominciati i festeggiamenti per i tre anni d’attività dell’Amnesia, un bar ormai simbolo di Pomigliano d’Arco e, con esso si celebra la comunità dei giovani locali.

Il proprietario del bar Ugo Micera (29 anni) ha sempre avuto una linea guida di pensiero: l’aggregazione giovanile, donare ai propri coetanei momenti di svago e dare loro opportunità di collaborare per migliorare la comunità. E così è stato fin dagli inizi; Micera inizia il suo percorso senza neanche rendersene conto. Entra a far parte di un gruppo giovanile, una specie di associazione culturale chiamata Crazy Family, tramite la quale inizia un po’ per divertimento un po’ per passione ad organizzare feste; nel 2004 le prime serate che subito ottengono consensi. Non manca però, se pure in precoce età, l’impegno civico, con il sostegno delle risorse comunali partecipa all’organizzazione di eventi, della notte bianca e della pulizia di strutture locali; fra queste la stazione vecchia di Pomigliano e i giardinetti di via Mazzini. In questi ultimi due luoghi, dopo il ripristino, è stato possibile organizzare nel primo la Festa dell’Unità del 2013 e nel secondo la Festa dell’Unità del 2014; anche questi eventi dall’enorme successo. Purtroppo però spesso queste collaborazioni di Micera sono state fraintese e lui etichettato come uno stratega politico; in realtà Micera come i ragazzi che hanno partecipato con lui a tali lavori civici non hanno alcuna tessera di partito e la genuinità del loro impegno a migliorare la propria casa non è stata colta. Nel 2008 ad esempio, anno del distruttivo terremoto all’Aquila, Micera ha organizzato a Pomigliano una raccolta di viveri e beni di prima necessità che si è preoccupato di consegnare, indipendentemente da associazioni o altro, con le proprie forze alla città ferita. Ma il traguardo che Micera sente di avere raggiunto ha il suo apice nel 2011, quando il 18 novembre  (dopo un anno e mezzo di estenuanti sacrifici) apre il suo bar: l’Amnesia. Ugo dice: “ L’Amnesia è la mia quotidianità, il mio lavoro, rappresenta la voglia dei giovani di uscire dagli schemi. I giovani, mie coetanei, hanno bisogno di svincolarsi dai canoni della società che li obbligano a crescere e ad avere una determinata formazione, devono liberarsi della convenzioni imposte dai media. Dovrebbero avere la libertà di decidere di non essere l’ombra di ciò che vorrebbero, ma di focalizzare un progetto e fare il possibile per completarlo; dovrebbero essere liberi di costruire la propria Amnesia”. A tre anni dall’apertura del bar sono stati organizzati cinque giorni di festeggiamenti (con culmine martedì 18) per celebrare quello che con forza e determinazione è diventato un punto di ritrovo, un’opportunità per i ragazzi pomiglianesi di crescere insieme. Ed è proprio a questo punto che l’ambizione di Micera continua a crescere immaginando di diffondere anche all’estero il marchio Amnesia, poiché necessario per ottenere qualcosa è credere in ciò che si fa. Infine il giovane commerciante dichiara di essere a conoscenza della crisi lavorativa che molti ragazzi come lui devono affrontare, infatti il suo grande staff è composto prettamente da giovani, amici pomiglianesi che non smetterà mai di ringraziare per il loro sostegno; fra questi: Orsola Campana, Laura Della Vecchia, Luca Silvestri, Ciro Rea, Peppe De Cicco e Lino Esposito.

Simona Pisano 

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