Che le serie “articolate”, quelle con un ‘the’ nel titolo, siano le preferite di Dominic West, ormai, sembra ovvio. Dopo aver recitato anche in film del calibro di Star Wars Episodio I – La minaccia fantasma o 300, l’attore britannico ritorna sul piccolo schermo come protagonista di The Affair, la nuova serie in onda sul network americano Showtime e che, al di là delle aspettative, in soli cinque episodi ha riscosso un enorme successo e si candida per giocarsi il posto di migliore serie televisiva dell’anno insieme a True Detective. Prodotto e creato a quattro mani da Sarah Treem e Hagai Levi, The Affair racconta la storia di una relazione segreta nata quasi per caso fra un uomo e una donna sposati, ognuno radicato nella propria vita e impulsivamente portato a volersene escludere. La trama pur sapendo di vecchio e già visto, ruotando essenzialmente intorno ai soli amanti e ai rispettivi partner – ritorna fra l’altro il volto ben noto di Joshua Jackson di Dawson Creek e Fringe – offre un concept totalmente nuovo e che in alcuni tratti si tinge di espressioni thriller e fortemente drammatiche.
Noah Solloway è un professore e scrittore di medio rilievo di New York City, ha quattro figli e una moglie futura beneficiaria di un’enorme eredità. Reduce da un’adolescenza dolorosa in cui ha perso la madre, Noah ha conosciuto e sposato Helen ai tempi del college, e forse solo ora inizia a pensare a come sarebbe potuta cambiare la sua vita se lo avesse fatto dopo. Ama la sua famiglia e si propone di non lasciarla mai, anche se nella dislocata cittadina di Montauk nel Long Island, dove ogni estate soggiorna a casa dei suoceri, la bellissima cameriera Alison Lockhart, conosciuta per caso in una tavola calda, gli ha fatto letteralmente perdere la testa, portandolo addirittura a danneggiare i rapporti familiari, e a trovare in lei la sola via di scampo da un sentimento di frustrazione e infelicità tipico della mezz’età. Un bravo padre in sostanza, al quale la serie tenta più volte di farci avvicinare, come se vi fosse il bisogno di giustificarlo per un peccato, il tradimento, di cui solitamente si dà la colpa agli uomini. Noah ha un bisogno fortissimo di stabilizzarsi, e poiché nemmeno una vita semplice e agiata sembra possibile di fronte agli alti e bassi di una famiglia variegata, finisce per cedere alla tentazione di una vera femme fatale in cui riscoprirsi ancora un vero uomo.
Saranno forse gli occhi, le labbra pronunciate o il suo ingenuo e al tempo stesso sensuale aspetto di donna di mare a fare di Alison Lockhart una sconosciuta di cui invaghirsi al primo colpo. Anche lei sposata, vive insieme a suo marito Cole in una casa sulla spiaggia, dove tempo prima ha visto annegare suo figlio di quattro anni; da quel momento Alison ha smesso di lavorare, ha sconfitto i suoi demoni, le paure e i brutti ricordi, anche se ormai il matrimonio ha preso una brutta piega ed è diventato freddo, scialbo. Solo un ricordo. È una donna forte e indipendente, sebbene gli sbalzi di umori la inducano anche in gesti estremi; la solita routine si interromperà quando per puro caso incontrerà il nostro fascinoso padre di famiglia Noah.
Fin qui tutto normale, perché la vera novità in The Affair, invece, sta nello sfondo della trama e nella struttura della vicenda. Innanzitutto, la storia viene divisa in due parti, ognuna un flashback, in cui si esaminano gli eventi presi e analizzati dai punti di vista dei due protagonisti, nell’ambito di una ricostruzione dei fatti a cui entrambi sono chiamati a rispondere da un detective. Ciascuna puntata è a metà divisa fra Noah e Alison, e per questo si vedrà come stessi eventi assumeranno sfaccettature diverse nelle due versioni o addirittura cambieranno a seconda di dove si sposti l’attenzione, finendo per sconvolgere lo spettatore e offrirgli una visione distorta della realtà. Infatti né l’uno né l’altro racconto si può dire siano veri, perché fanno entrambi parte di un’unica ricostruzione degli eventi verso la quale il telefilm cerca di guidarci pian piano, e che presagisce addirittura una scena del crimine.
Insomma, The Affair si presenta agli occhi della critica come un prodotto di prima qualità nella sfera della serialità moderna e su cui poter riporre fiducia, in vista anche della conferma di una seconda stagione l’anno prossimo. Una regia impeccabile, profonde soundtracks e l’imprevedibilità della narrazione, fanno di The Affair il capolavoro dell’autunno telefilmico.
Fonte media: seriangolo.it
Nicola Puca