Nel mondo, purtroppo, vi sono troppe barriere invalicabili che non permettono ai popoli di essere uniti. Queste possono essere fisiche, geografiche, ma talvolta etnico-razziali e religiose. Sono proprio queste ultime, dettate dagli impeti dell’essere umano, fonte e causa di divisioni e guerre tra le popolazioni stesse. Lo sport, invece, nel suo piccolo ha sempre cercato di unire le popolazioni.

LO SPORT COM’ERA  Sin dall’antica Grecia, nel lontano 776 A.C., ad Olimpia per ovviare a guerre intestine l’uomo cercò di misurarsi sportivamente, creando così le Olimpiadi, dove i migliori atleti gareggiavano fra loro in tutte le discipline dell’epoca, esaltando il principale significato che si voleva, e si deve, attribuire allo sport: essere un puro motivo di aggregazione.

LO SPORT COM’E ORA – Oggi purtroppo lo sport è spesso cassa di risonanza per sfoghi ideologico/politici, rabbie represse causate da denigrazioni razziali, nel mondo, ed anche in Italia; per la diversa zona d’appartenenza territoriale.

Strumentalizzare lo Sport

Le Olimpiadi come massima espressione mondiale dello sport sono spesso state teatro di clamorose manifestazioni di protesta che talvolta sono sfociate in situazioni cruente, aldilà di qualsiasi negativa previsione. Di seguito alcuni degli eventi più eclatanti:

  • Mexico ‘68: una protesta pacifica di Tommie The Jet Smith e John Carlos che al momento della premiazione per far valere le proprie origini, con il gesto del braccio destro e pugno chiuso alzato, richiamandone quello delle Black Panthers, rivendicarono i propri diritti.
  • Monaco ‘72: durante le Olimpiadi estive a Monaco di Baviera del 1972, un’organizzazione terroristica palestinese, Settembre Nero, invase il villaggio olimpico negli alloggi dedicati agli atleti israeliani, prendendone molti in ostaggio ed uccidendone undici di essi.
  • Montreal ’76: purtroppo quest’edizione passerà alla storia per l’ingente forfait di molte nazioni per motivazioni strettamente politiche, che purtroppo continueranno ad esserci anche negli anni futuri

Non solo Olimpiadi

Le rivendicazioni razziali non si limitano alle Olimpiadi ma si espandono anche nel Calcio. Infatti la FIFA a ha fatto nascere un progetto: “Say no to racism”  che verrà appoggiato anche da una nota azienda d’abbigliamento sportivo ideando un braccialetto, atto a proporre un’idea di solidarietà.

SAY NO TO RACISM: il mondo dello sport, in questo caso il calcio, che si oppone ad ogni forma di razzismo ed omofobia
SAY NO TO RACISM: il mondo dello sport, in questo caso il calcio, che si                             oppone ad ogni forma di razzismo ed omofobia

ATTUALITA’  Purtroppo le rivendicazioni razziali possonosfociare anche e soprattutto in episodi dalle modalità violente, o peggio ancora in vere e proprie disgrazie. Come successo a Parigi il 13/11/15 giorno in cui l’ISIS di notte ha rivendicato i propri diritti optando per la via degli attentati terroristici, causando ben 129 morti e 352 feriti. Tutto lo sport mondiale ha risposto presente alla richiesta di solidarietà da parte della Francia ma non si è mai fermat, “The Show must go on” non si è fermato.

Fonte immagine in evidenza: flickr.com

Eugenio Fiorentino

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