Nuovo appuntamento con le previsioni in vista del voto al Referendum del 4 Dicembre. L’argomento di giudizio, come noto, è la riforma costituzionale. Sulle colonne di Libero Pensiero abbiamo spiegato le ragioni del Sì e del No. Ricordiamo comunque che la consultazione non prevede quorum, mentre il quesito che sarà sottoposto nelle urne è:
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione”, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale numero 88 del 15 aprile 2016?»
Il voto si articola in due risposte: Sì o No. Libero Pensiero propone – come consueto – aggiornamenti sulle intenzioni di voto dei cittadini, attraverso la descrizione dei principali sondaggi e propri questionari.
Tecnè srl ha realizzato un sondaggio, con metodo combinato via web e telefono, in materia di voto al referendum su commissione di Porta a Porta (fine settimana scorsa). Per l’istituto, l’affluenza al voto è del 50%, con le seguenti proporzioni di scelta:
Sì: 46,5%
No: 53,5%.
L’istituto evidenzia una progressiva crescita del dissenso verso la riforma nell’ultimo mese, anche se di solo mezzo punto alla volta. Le intenzioni di voto rispetto allo scorso mese, dunque, appaiono immutate.
Libero Pensiero ha implementato un proprio questionario diffuso mediante le piattaforme social (inizio della corrente settimana). Il 50% dei rispondenti è ancora indeciso sul cosa votare, non escludendo la possibilità del non voto. Le percentuali di scelta sono:
Sì: 47,5%
No: 52,5%.
E’ stato inoltre chiesto di valutare su una scala Likert in 5 modalità l’impatto percepito della riforma sulla politica nazionale (dal “per nulla” al “del tutto”). La distribuzione è approssimabile ad una normale, cioè nel mezzo vi è il maggior numero di preferenze. Agli estremi, prevalgono coloro i quali sottostimano gli effetti del voto.
Ancora una volta non sembra prevalere una previsione ben netta. Il No è in vantaggio, ma lo scarto (considerando anche l’errore statistico) non è di grande entità.