La cabala non sorride al PD, che ad oggi, Venerdi 17, è la lista politica cui è attribuito lo scarto negativo maggiore. Ormai lontano dalla soglia del 40%, sinonimo del premio di maggioranza già al primo turno elettorale, secondo i dettami dell’Italicum, il Partito Democratico, nella figura del suo leader carismatico, Matteo Renzi, deve dar vigore alla propria accountability dinanzi ad un eventuale insuccesso elettorale, ora non impossibile. Difatti, dal 38% medio del mese di Marzo, si è passati all’attuale 36%. Nel dettaglio dei sondaggi settimanali, il solo istituto Piepoli ha riscontrato un consenso ancora elevato, cioè il 38%, che pare al confronto con le rilevazioni di Ipsos, Euromedia e EMG un outlier. Ad ogni modo, seppur una lista che sfora ampiamente il 30% non può dirsi allarmata, ha la necessità di prestare attenzione alle statistiche, infatti, almeno oggi, si può parlare di eptacaidecafobia del Pdì17.
Il Movimento 5 Stelle, invece, è in ascesa, con una proporzione di consenso del 21%. Secondo i dati di
Ipsos, divulgati nel contenitore tv diMartedì, i punti percentuali sono già 22, mentre per Euromedia e Piepoli, su commissione di Ballarò e Ansa, sono 20. La Lega Nord è il terzo partito italiano, infatti secondo i sondaggi, è oltre il 14%. Nel centrodestra, inoltre, è buono il trend di Fratelli d’Italia, con circa
il 4,4%, mentre difficile la situazione per NCD e UDC, che insieme non raggiungono la soglia del 3%. Forza Italia è intorno ai 12 punti. Nel centrosinistra, invece, SEL è al 4%, mentre Rifondazione Comunista all’1%.
Nessun partito è sul 17%, evidentemente, la paura per tale numero deve aver coinvolto anche rilevatori e rispondenti.
Fabio Fin