La camorra si mobilita per trattenere Gonzalo Higuain a Napoli a fronte delle offerte della Juventus. Questa è la tesi sostenuta del periodico deportivo Olè, uno dei giornali locali più noti dello Stato sudamericano, fino ad oggi punto di riferimento giornalistico per gli appassionati, anche italiani – ma soprattutto napoletani, dato il legame viscerale che lega la città di Maradona con l’ambiente albiceleste – che desiderano essere aggiornati sulle vicende del calcio argentino. Fino ad oggi appunto, perchè l’accusa mossa da Olè è offensiva e sopratutto gratuita. Secondo un’interpretazione di Tutto Napoli, camorra sta per ‘disordine’ o ‘baraonda’, ma in realtà la scelta del termine è voluta, in quanto solitamente si utilizza l’espressione quilombo, che non avrebbe suscitato polemiche. Inoltre, il titolo è lapidario e non può trattarsi di un equivoco.

Nell’articolo, pubblicato il 17 Luglio, si legge:

Unos 2.000 tifosi mostraron pancartas y explotaron con un canto de guerra: “¡Higuaín es intocable!”. El clamor popular no sorprendió al técnico ni a los jugadores porque ellos saben la importancia que tiene el Pipita para la gente.

Il legame tra i tifosi e il bomber partenopeo è molto forte – sostiene Olè – allora i tifosi si rilevano contrariati ad un’eventuale partenza di Higuain esponendo il loro parere ad alta voce. Fin qui tutto normale, se l’articolo non proseguisse in tal senso:

Se armó la camorra. Y, ante tanta presión, el presidente del ex equipo que se hizo famoso gracias a Maradona, tendría en mente una salida radical: no venderlo a un club italiano y chau. […] Los hinchas entraron a jugar. La Juve tiene el poder y el dinero. El Pipa la decisión. Hay camorra.

La camorra interviene per bloccare il trasferimento del calciatore alla Juventus. Qui due interpretazioni: la prima gravissima, per la quale la camorra, cioè la nota rete malavitosa, si sarebbe mossa in prima persona per la permanenza del calciatore; la seconda meno grave ma ugualmente irrispettosa e fuori luogo, per la quale la tifoseria partenopea sarebbe ribattezzata – attraverso un’allusione irriguardosa – col nome di camorra. Vogliamo credere alla seconda, soprattutto perchè Olè non pone la questione sotto il punto di vista dell’inchiesta giornalistica, non entrando nel merito di una possibile azione malavitosa, che aprirebbe scenari che vanno ben oltre il calcio mercato.

Ci troviamo nell’ambito del click baiting, abusato in periodo di calcio mercato. Difatti, la stessa notizia di un trasferimento imminente di Higuain alla Juventus è stata alimentata per incrementare l’audience di alcune trasmissioni televisive, durante una sessione di trasferimenti nella quale latitano cambi di maglia di primo livello. Ciò che è certo, invece, è che Nicola Higuain, fratello e procuratore di Gonzalo ha espresso il proprio dissenso verso le strategie societarie del Calcio Napoli, reo – secondo Nicola – di non puntare alla costruzione di una squadra da scudetto, nella quale Gonzalo non vorrebbe più giocare con piacere, rifiutandosi di rinnovare, ma accettando la permanenza in squadra, salvo diversa decisione della società, appunto con una cessione.

Non entriamo ora nel merito delle critiche alla campagna acquisti, in quanto andrebbero fatte valutazioni economiche e di campo, che probabilmente non sono state elaborate dallo stesso procuratore. Infatti, a torto o ragione, il Napoli è andato molto vicino alla conquista dello scudetto lo scorso anno dopo l’acquisto di Hysaj e Allan e la rivalutazione di Jorginho e Koulibaly, cioè atleti non certo affermati all’epoca. Gli stessi fratelli Higuain, poi, durante l’ultimo campionato non sono stati avari di lodi verso il gioco espresso dalla squadra, verso la bontà dello staff e il pubblico napoletano.

Non sappiamo inoltre come andrà a tale vicenda, soprattutto all’indomani delle smentite dei dirigenti del Napoli circa la cessione di Higuain alla Juventus. Ciò che invece è certo è che Higuain ha una clausola rescissoria e solo in tal caso la Juventus potrà acquistarlo (o almeno ad oggi è questa la situazione).

In conclusione ci dissociamo dai toni così forti usati in questi giorni e da questa politica del clamore in ragione degli ascolti, difatti, Libero Pensiero durante questi mesi estivi, ove il calcio giocato è pressocché fermo ha preferito dedicarsi ad analisi tattiche, tecniche e statistiche sul calcio, dando inoltre spazio ad altri sport.

Fabio Fin

 

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