Mancano solo quattro gare alla fine del 2° campionato targato con i nuovi propulsori denominati P.U. e come l’anno scorso la vittoria è marchiata Mercedes. A poche ore dall’inizio delle qualifiche del GP di Austin , ci sono tante novità e ancora tanti i dubbi ancora non ufficializzati. Il centro dei “gossip” è sempre la Red Bull ancora in cerca di un motore per il 2016. Tante le voci di corridoio ma nessuna conferma da parte dei bibitari. Il motore Mercedes ormai è lontano mala P.U. marcata col cavallino rampante è un’idea che si concretizza giorno dopo giorno. Ma i tempi stringono e progettare una nuova monoposto con un motore nuovo non impiega qualche giorno e se non si arriverà velocemente ad una soluzione la Red Bull così come la Toro Rosso dovranno saltare i test pre-stagionali del 2016.

25.05.2014- Race, Carlos Ghosn (BRA), President Renault

Si parlava anche di un ritorno della partnership tra Red Bull e Renault ma dopo paroloni detti in privato e in pubblico sarà difficile creare nuovamente un sodalizio di lavoro che non è mai riuscito a diventare una relazione seria. Inoltre la casa francese è alle prese con l’acquisizione della Lotus e difficilmente sarà in grado di sostenere due team almeno per un paio di anni. Ma non sono questi i problemi maggiori che affliggono Carlos Ghosn. Infatti la Renault ha ancora 12 gettoni da spendere per il 2015 ma le soluzioni mancano come si nota dalla strategia attendista degli uomini in giallo. Come già scritto mancano poche gare e non sanno su cosa lavorare per migliorare i loro prodotto, una situazione non ottimale.

Ma non tutti i mali vengo per nuocere infatti il 15 ottobre i motoristi si sono incontrati con la FIA a Ginevra e hanno approvato tante novità sul fronte Power Unit. Si potranno spendere ben 32 gettoni a differenza dei 25 preimpostati nel 2014. Inoltre le aree di lavoro in cui si potranno utilizzare questi gettoni sono notevoli tra cui: basamento del motore, guide valvola, alberi a camme e soprattutto albero motore. Tante novità che potranno portare motoristi come Renault e Honda a recuperare un bel po’ di gap.

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Raffaele Russo

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