Tommaso Currò, deputato del Movimento 5 Stelle, in una dichiarazione di voto a titolo personale sulla risoluzione relativa al Consiglio UE  ha pesantemente criticato l’azione del movimento e, al termine del discorso, ha annunciato l’abbandono del gruppo parlamentare, suscitando le reazioni degli altri pentastellati e commenti dello stesso Matteo Renzi. Dopo la recente espulsione dei deputati Massimo Artini e Paola Pinna, il MoVimento perde ulteriori pezzi e si scatena l’ennesimo scambio di accuse e di tensioni tra i membri del gruppo.

Da un lato c’è chi si assume la responsabilità di governare il Paese e dall’altro chi tenta di risolvere la crisi esclusivamente con atteggiamenti pregiudizievoli per la stabilità delle Istituzioni della Repubblica” ha detto Currò nel suo discorso. Continua aggiungendo che “c’è chi intende migliorare le regole per un Europa più equa e più giusta e chi propone alleanze con la destra populista di Farage, predicando una deleteria uscita dall’Euro e minando quel processo di integrazione degli Stati che ha permesso all’Europa di godere del più lungo periodo storico di pace“.

Con il 25% del consenso elettorale dovevamo contribuire a risolvere i problemi del Paese e rendere l’Italia più competitiva nello scenario internazionale, invece, nonostante il dissenso interno, abbiamo giocato alla delegittimazione ed alla distruzione senza alcuna forma di rispetto e di responsabilità. Abbiamo utilizzato l’alibi del 51 %, inteso come unica forma possibile di governo per giustificare una condotta del tutto omissiva verso le attese che ben 8 milioni e 700 mila italiani avevano riposto in noi. Condivido il tentativo di rinnovamento della classe dirigente del Paese, ed al pari di molti colleghi qui presenti, intendo partecipare attivamente al processo di moralizzazione della politica. Infine, rivendico il mio diritto a rappresentare il territorio nel quale sono stato eletto. Nei momenti, in cui ho cercato di rappresentarne gli interessi, ho paradossalmente avuto più ostacoli dal movimento a cui appartengo rispetto agli altri partiti. Voglio sentirmi sereno ed orgoglioso di lavorare per un progetto politico nel quale riconoscermi e attraverso il quale operare: oggi Signor Presidente questa condizione in questo gruppo non c’è più. Le comunico quindi le mie dimissioni dal Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle.

 

Al termine del suo discorso è seguita una standing ovation da parte dei parlamentari del PD e il capogruppo del M5S alla Camera Cecconi ha dichiarato che “sarebbe stato più onesto dimettersi, considerando che Currò è stato eletto nelle fila del M5S. Andrà a collocarsi nella posizione che più lo identifica, ovvero in mezzo agli altri ‘onorevoli’, perché il MoVimento 5 Stelle non è fatto di persone come lui.” Al Senato poi, rispondendo alle contestazioni dei grillini, il premier Matteo Renzi ha dichiarato che “il fatto che stiate perdendo pezzi ogni giorno non vi autorizza a interrompere, a urlare. Siamo solidali con voi, ma il vostro dovere è rappresentare chi vi ha votato. Le vostre urla sono il segno di una frustrazione che comprendiamo, e una risposta al fatto che milioni di elettori non vi votino più“.

Massimo Liccardo

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